Nord e Sud - anno XVII - n. 124 - aprile 1970

Angelo Flores mente dura l'esame) non è possibile giungere ad un giudizio, sulla « maturità pedagogica» e sul p-ossesso •di un certo senso giuridico che al futuro preside non devono mancare. Sicché è quanto meno lecito pe·nsare che il risultato dell'esame possa essere comp:romesso -da altri elementi co,ntenuti in atti di natura riservata e spesso nepp·ure conosciuti dall'interessato (e sotto tale pro1 filo si ha un ritorno alle antiche tec,niche di cui innanzi). D'altra parte al buon funzionamento di un sistema di reclutamento deve corrispo·ndere una uguale misura dei risultati, ma, a riguard·o, il Consiglio di Stato non raramente ha rilevato che un co,nsiderevole numero di atti amministrativi, messi in essere dai presidi, presentano, vizi di forma. È risaputo,, poi, che pochi presidi possono 1 dedicarsi allo studio ,di problemi di ·didattica e di metodologia per il sovraccarico di pratiche amministrative. Si deve, perciò, concludere che le norme vigenti sul reclutamento dei presidi creano un burocrate, capace di orientarsi per approssimazioni, ma non un educatore esemplare. App·are subito la necessità di esonerar:e il preside da ogni responsabilità di carattere amministrativo, scaricandola su un funzio11ario di segreteria appartenente alla carriera direttiva degli impiegati civili dello Stato. In tal modo si avrebbe una maggiore garanzia anche per la correttezza formale delle ,deliberazioni dei consigli di classe che, spesso, per difetto di motivazion_e (o addirittura illegittime, o altrime·nti viziate) sono vulnerabili con le conseguenze che gli uffici per il co,ntenzioso del ministero ben conoscono. Il reclutamento dei presidi si può allora stabilire per una via che mi sembra ,del tutto naturale. Siccome in ogni istituto ,devono funzionare, come già am1nesso, semin.ari a carattere interdisciplinare, non deve andar perduta l'occasione alla ricerca didattica. I risultati, con l'indicazione del co1 ntributo portato dal docente, potranno essere il punto di partenza per l'ammissione al concorso. Infatti si potrebbe allargare la sfera di attività degli « Annali del Ministero della P.I. », decentrando il servizio a livello provinciale, e pubblicare su tale rivista i lavori didattici -dei docenti. Tali lavori, come è noto, possono valere per il conferimento del premio annuale previsto dalle· leggi 31 luglio 1952, n. 1078 e 5 marzo 1965, n. 165. Sembrano, però, indispensabili alcuni chiarimenti: oggi è la « direzione generale delle ·accademie e biblioteche e per la diffusione della cultura» che bandisce il concorso e trasmette al Consiglio Nazionale delle ricerche i lavori ,dei concorrenti. I giudizi esp·ressi da app'osite commissioni nominate dal CNR vengono comunicati all'interessato e p·ubblicati, successivamente, nel bollettino ufficiale del Ministero della P.I. Come si può rilevare l'iniziativa è quanto mai meritevole 120 Biblioteca Gi-noBianco

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