Maurizio Mistri una crescita continua». L'avvento della cibernazione si sostanzia nell'acquisizione, da parte degli uomini, del nuovo concetto di razionalità p1 raxeologica, la quale, p·erò, introduce fattori di differenziazione fra gli Stati, fra i settori economici, fra gli uomini. Infatti, « l'uorr;io moderno ha imparato• simultaneamente ad aumentare la sua produttività ed a limitare la sua figliolanza», sfuggen.do così al dominio della fatalità, ma ogni fattore di progresso porta con sé delle tensioni perché la logica dell'efficienza e della razionalità contempla la diversificazione sociale e, quindi, l'ingiustizia. · In realtà, l'efficienza economica e l'ingiustizia sociale sembrano esprimere la dicotomizzazione insopp,rin1ibile della moderna società, sebbene Servan-Schreiber dimostri come tale antitesi trovi una sintesi proprio nello sviluppo ulterio 1 re della razionalità economica. In.fatti, già all'attuale ritmo di incremento della produttività del lavoro, basta una sola generazione per raddoppiare il tenore di vita ·di una famiglia operaia. Lo svilup·p·o della tecnologia sì incarica, così, di smentire la profezia marxiana del crescente depauperamento delle classi lavoratrici. Invero, come fa notare Servan-Schreiber, il marxismo è un modello· statico dei rapporti economici e quindi esso descrive un meccanismo distributivo che potrebbe essere valido solo in un'epoca di penuria, mentre, oggi, « il progresso tecnologico permette di creare un supplemento di ricchezze di cui può profittare l'insieme della collettività produttrice, in·dipendentemente da ogni miglioramento della suddivisione tra i suoi membri ». L'aumento indefinito della produttività del lavoro costituisce un fenomeno radicalmente nuovo, e l'impatto del calcolo nel campo economico, nel momento stesso in cui introduc,e un criterio· di razionalità in scelte che prima sembravano casuali, introduce una soluzione di continuità nella storia della « civilizzazione ». Ormai l'azione politica di ogni moderno governo non può prescindere dalla ricerca degli indici che definiscono le funzioni del benessere sociale, in quanto « un miglioramento rapido, e continuo,' del p·otere d'acquisto è il primo compito di ogni azione politica responsabile», ed allora ogni discorso sul miglioramento del tenore di vita non ,può astrarsi dal problema della defini 1 bilità del benessere sociale, il quale non può aprioristicamente essere dato da una serie comb,inata di in·dici statistici, essendo il benessere la risultante della volontà collettiva dei consumatori e •dei lavoratori. Ecco perché, per il « Manifesto», è illusoria ogni definizione di benessere collettivo che viene data nei paesi collettivisti, in quanto il livello del tenore di vita dei lavoratori viene in questi paesi computato sulla base di indici arbitrariamente scelti -dalla ·dirigenza politica. In quanto incapace di ,dare una mi,sura corretta del benessere sociale, il collettivismo pianifica rimanendo svincolato da ogni calcolo razionale e le sue scelte paralizzano « le iniziative industriali che .. sole, possono permette~e di soddisfare la domanda diversificata dei consumatori, e soprattutto rispondere alla esigenza di invenzione permanente, fonte oramai insostituibile della crescita». La critica al collettivismo non significa accettazion,e del modello capi102 BibliotecaG·inoBianco
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