Recensioni vita, nell'illusione di prolungare l'esistenza fatta di rischio e di ribellione alla legge che co,nduceva nelle Langhe da partigiano. Lo vediamo così darsi a atti di banditismo, come il ricatto esercitato nei confronti di un ex-fascista, in seguito al contrabbando e alla rapina. M-a poi giunge l'ora del ravvedimento che coincide con l'anniversario della Resistenza; durante una_ cerimonia commemorativa in cui sono ricordati i caduti per la libertà di Valdivilla, Ettore si rende c·onto che il p-assato è sepolto con quei morti, e che la vita ha un p·rezzo troppo alto per getterla tanto leggermente allo sbaraglio. E poi c'è il suo amore per « la ragazza Vanda» che sta per dargli un figlio e che lo induce ad affrontare il futuro con nuova consapevolezza. L'ex eroe rientra nei rangh.i, accetta un lavoro « pulito». Ma p·ro,p·rio allora il caso lo porta a morire in un banale incidente. Il suo personaggio è così riconsegnato alla leggenda: la squallida vita « normale » non ha voluto saperne di lui. Per questa conclusione che lega per sempre l'esperienza di Ettore alla saga della guerra partigiana si ·può dire che La paga del sabato costituisca un altro capitolo dell'epopea resistenziale intorno alla quale Feno1 glio continuò a lavorare per tutta la sua vita. Mentre attendeva alla stesura di questo libro l'autore era del tutto immerso nella « cotta neoverista » di cui parla in una lettera a Calvino, e, se la critica ha ormai accertato che La paga del sabiato è pressap,poco, contemporaneo a Il partigiano Johnny, ha anche provato come quest'ultimo libro sia nato al di fuori di ogni influsso culturale, il primo, costituisce invece il prodotto di un serio impegno letterario. È evidente infatti che Fenoglio, nel porre m-ano alla storia di Ettore, ·si è proposto come modelli narrativi gli scrittori più rappresentativi del realismo americano, da Faulkner ad Hemingway e i loro eredi più diretti, come Vittorini e Pavese; questo però senza che troppo ne soffrisse la sua originale tempra di narratore, già orientata, per nativa inclinazione, all'eliminazione di ogni giudizio e di ogni interferenza dell'autore nella materia narrata, e per di più ad uno stile asciutto e senza artifici. Confermano queste sue predilezioni letterarie anche l'uso frequente del dialogato, certi spaccati di ambiiente paesano, nonché la continua presenza del motivo, tutto verghiano, della sottomissione dei poveri alla tirannia della robal, o ancora quello dell'onore familiare. Vigorosa è anche, sem1pre sul piano della resa diretta, la caratterizzazio1ne dei personaggi, affidata esclusivamente al dialogo e all'azione; particolare risalto fra questi hanno il padre e la madre del protagonista, il primo un debole, che, rassegnato com'è al- suo destino di lavoro e di miseria, rappresenta una specie à.i anti-Ettore, la seconda legata al figlio da una maggiore affinità di carattere, che dà luogo ad un com.plesso rapporto· di odioamore. Ma ,la ,scelta di questo modulo narrativo, con tutte le conseguenze che comporta, non condiziona mai Fenoglio in mod,o totale, e non solo perché, come si è detto, esso corrisponde ad una scelta libera e congeniale al suo temperamento, ma anchf? perché ne La paga del sabato cominciano ad affiorare alcuni di quei temi e atteggiamenti che porteranno Fenoglio ad 99 ~ .. Bib·liotecaGino Bianco
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