/ ... A I R i V i s t a m e n s· i I e d i r e t t a d a ' F r a n e e s e o e o m p a g n a - Luigi Mendia, La sfida ecologica - Alfredo Testi, Regioni e politica di . piano - · Giulio Picciotti, Le quattrodomandedel cardinale·Poma - Vittorio Barbati, Dall'Esecutivo all'Operativo - Italo Talia, · Mezzogiorno e piena occupazione e scrittidi Marisa Càssola, Antonino de Arcangelis, Angelo Flores, Bruno Lauretano, Ugo Leone, . . Maurizio Mistri, Lanfranco Orsini, Enrico Vitiello. " I • ' I • ANNO XVII NUOVA SERIE - APRILE 1970 N. 124. (185) EDIZIONI SCIENTIFICHE ITALIANE - - NAPOL_J r ' - • 'ti . . B-iblio ca G. o Bianco • I . -- t . ( - .
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SOMMARIO Editoriale [3] Luigi Men dia La sfida ecologica [8] Alfredo Testi Regioni e politica di pia110 [20] Giulio1 Picciotti Le quattro domand'e del cardinale Poma [36] Giornale a più voci A. de Arcangelis Tre anni zero [53] Bruno Lauretano Un esperimento di « scuola aperta» [56] Ugo Leone Uccellacci e uccellini [61] Frontiere Enrico- Vitiello L'affare Patrascanu [66] Argomenti Italo Talia Mezzogiorno e piena occupazione [75] Vittorio Barbati Dall'Esecutivo all'Operativo [ 84] Recensioni Marisa Càssola J/enoglio realista integrale [97] Maurizio, Mistri La filosofia economica del manifesto radicale [ 100] Lanfranco Orsini L'ideologia di Settembrini [ 105] Documenti Angelo Flores I nitovi insegnanti [ 108] Biblioteca Gìno Bianco
Editoriale I ; Anche se la crisi di go-verno è stata risolta, la crisi politica permane grave. Anzi, per certi aspetti si è aggravata. C'è un regolamento di conti fra Moro e Fanfani che, all'indomani del fallimento dell'incarico del pri1no· per l'interdizione del secondo e del fallimento dell'incarico del secondo per interdizione del primo, è più che rriai aperto e fa gravare sull'orizzonte della DC dense n.ubi. D'altro canto, fra PSU e PSI la partita è rimessa al grande sondaggio elettorale del 7 giugno; e si può ritenere che, qualora i risultati delle elezioni regionali dovessero alterare sensibilmente, a favore del PSU o a favore del PSI, i rapporti di forza fissati a livello parlamentare dalla scissione, ritornerebbe attuale il discorso sulle elezioni politiche anticipate, perché il PSU, se favorito dagli elettori, vorrà approfittarne a danno del PSI e quest'ultimo, a sua volta, se dovesse rassicurarsi sulla consistenza del proprio elettorato, sulle reazioni dei suoi militanti e simpatizzanti, sarebbe meno timoroso di quanto oggi non sia, di affrontare in sede politica il giudizio del paese; e sarebbe anche tentato di co.gliere qi,ell'occasione che gli ve1iisse offerta di ridurre l'incidenza politico-elettorale del PSU. È vero comunque che ragionevoli previsioni inducono a ritenere che i rapporti di forza fissati a livello parlamentare dalla scissione non sarann.o gran cfie alterati dai risultati delle elezioni reg·ionali; e che, se queste ragionevoli previsioni dovessero risultare confermate, sia che il centro-sinistra nel suo complesso dovesse guadagnare rispetto ai suffragi raccolti nelle ultime elezioni politiche, sia che dovesse registrare una fiessione punitiva, ci sarà un interesse obiettivo dei quattro partiti della maggioranza a far durare la Legislatura: nel primo caso perché la maggioranza sarebbe confortata da un rafforzamento elettorale chiaramente indicativo delle preoccupazioni del paese per il bene della stabilità politica; nel secondo caso perché la maggioranza, punita dallo sdegno del paese per le divisioni che l'hanno lacerata, dovrebbe cercare di rimontare lo svantaggio, di evitare il giudizio del paese in sede politica, di attenuare i contrasti che l'hann.o. divisa. Ma fino a che punto poi sulle divisioni della maggioranza potrebbero venire ad incidere, aggravando1ze la portata, le questioni relative . alla formazione dei governi regionali? Anche a questo proposito ci sono . ragionevoli previsioni che, sulla base dei risultati elettorali del 1968, inducono a ritenere possibile il centro-sinistra in dodici regioni: le « re3 - Biblio eca Gi o Bianco· I • -
Editoriale gioni difficili » sarebbero quindi so,Ztanto tre, l'Emilia-Romagna, l'Um .. bria, la Toscana. C'è chi afferma che, pertanto, i risultati delle· elezioni regionali non dovrebbero « sconvolgere il quadro politico del paese ». Ma intanto tre « regioni difficili » sono più che sufficienti a rendere più « difficile » di quanto già non lo sia il « quad':o politico del paese ». E in pari tempo, delle dodici regioni nelle quali sulla base dei risultati elettorali del 1968 sarebbe possibile la maggioranza di centro-sinistra, so·no undici quelle nelle quali sarebbe possibile una maggioranza di centro-sinistra senza il PSU: è evidente quindi che in tutte queste re.. gioni il PSI e le sinistre della DC potrebbero tentare di imporre il bicolore e che in alcune di qtieste regioni potrebbero rittscirvi: con quali ripercussioni sul « quadro politico del paese », sulla situazione di governo, sulla coesione già così approssimativa della maggioranza parlamentare, sulle divisioni interne nella DC e nel PSI, già tali da rendere assai incerto• il funziona1nento degli organi di questi due partiti, che sono quelli i cui ultimi congressi nazionali sono finiti, per così dire, in bianco? Come si vede, le elezioni regionali sono cariche di incognite per quanto riguarda la stabilità politica, quella stabilità politica di cui non si è saputo profittare in termini di più incisiva e più coerente azione di governo nella IV Legislatura e che è stata compromessa gravemente nella V Legislatura dal disi1npegno socialista, prima, dal frazionismo democristiano e dalla scissione socialista_ poi. Non a caso i comunisti hanno avvertito stl quante e quali promesse possono fare affidamento grazie alle incognite di cui sono cariche le elezioni regionali; e non a caso, quindi, sono passati tempestivamente, nel corso della lunga crisi di governo, dalla richiesta più o meno convenzionale di un govern.o « spostato a sinistra», alla richiesta, solo formalmente minimalista, di un governo « che faccia le elezioni regionali». Questo spostamento di accento nelle posizioni fatte valere dal PCI è stato in definitiva determinante, n.el senso che ha dato via libera ai socialisti, indebolendo l'interdizione di Bertoldi e dei demartiniani di sinistra, ed ha indotto i Donat -Cattin ed i -Galloni ad accettare que1 Rumor che avevano « cecchinato » poche settimane prima dal palc0r scenico del Teatro .Eliseo. Si sono così evitate per il momento le elezioni politiche anticipate e si è dato al paese un governo che formalmente corrisponde nelle sue componenti alla sola maggio-ranza che il paese stesso aveva indicato nel momento del trapasso dalla IV alla V Legislatura: ma come far fron.te alle incognite di cui abbiamo detto che sono cariche le elezioni regionali? come prevenire il pericolo che le divisioni interne al PSI ed alla DC diventino irrimediabili e dirompenti davanti alle occasioni che si potreb4 BibliotecaGino Bianco
·' Editoriale I . bero presentare di riproporre l'inserimento del PCI nell'« area del governo e del potere ». e di riproporlo a partire dalle vistose forme della partecip·azione diretta o indiretta ai governi regionali? come recuperare le condizioni di una durevole stabilità politica, non insidiata dai contrasti e dei giochi di interdizione fra le correnti dei due più compositi partiti della maggioranza, quando è chiaro ormai che la linea divisoria fra pregiudizialisti ed aperturisti nei confronti del PCI passa all'interno della DC ed all'intern.o del PSI e, potremmo dire, nel mezzo della DC e nel mezzo del PSI, nel senso che non si tratta di una linea divisoria che taglia fuori alcune « frange », come suol dirsi, 1!1,adi una linea divisoria che taglia in due sia l'uno che l'altro partito o quanto meno potrebbe tagliarli in due? A questi come a.d altri interrogativi che condizionano la crisi politica della Repubblica non c'è che una sola risposta di orientamento generale, che p·oi condiziona ogni altra risposta di interesse particolare, relativamente a qz,esto o a quel problema specifico, di schieramento o di contenu.ti: recuperare le condizioni di quella solidarietà democratica che ha consentito alla Repubblica di superare tutte le crisi della sua adolescenza. Quan.do si f assero recuperate le condizioni della solidarietà democratica, nella consapevolezza che senza solidarietà democratica non c'è stabilità politica e senza stabilità politica non c'è sicurezza delle istituzioni repubblicane né prospettiva di portare avanti una vera e propria strategia delle riforme, l'obiettivo dell'e1narginazione del PSU, tanto settariamente perseguito dalle sinistre della DC e del PSI, la pregiudiziale dell'anticomunismo, altrettanto settariamente dichiarata dalla destra della DC ( è di ieri la presa di posizione dei Bettiol e dei Grleggi contro le regio11i) e dalla destra del PSU, perderebbero gran parte della loro carica politica: perché nel quadro di i,na ricomposta e riqualificata solidarietà democratica il PSU non sarebbe un imp·edimento, come si ritiene che sia oggi, ma un s11.pporto, come lo è stato nel migliore dei governi De Gasperi e nel momento della svolta di centro-sinistra, alla strategia delle riforme ed il PCI non potrebbe aspirare attraverso inserimenti nelle regioni a concessioni sul piano della politica estera, degli impegni atlantici ed europeisti che sono gli impegni che qitalificano in senso democratico la politica estera italiana e garantiscono l'ancoraggio dell'Italia al mondo moderno, alla civiltà laica del mondo moderno (ancoraggio indispensabile per contrastare le tentazioni di isolamen.to più o meno neutralistico in un Mediterraneo le cui acque sono percorse dalla . . . -flotta dell'URSS, sulle cui sponde imperversano le dittature militari di destra e di sinistra, nel cui bq.cino· prosperano regimi clericali di destra ' e di sinistra). • s "" . .Bibliote.ca G·no ·sianco • - I -
Editoriale Ma la via per il recupero delle condizioni della solidarietà democratica passa per il recupero di quello che Nicola Matteucci ha definito - in un articolo stll « Mulino » che è tutto da leggere - lo « spirito del 1945 »: permeato da una « stessa mentalità storicistica » che « accomunava » uomini come De Gasperi e Piccioni, Sforza e L(!.Malfa, Nenni e Saragat, Brosio e Cattani, anche Amendola ed Alicata, in una cultura politica moderna, europea, « non nazionalistica o autoctona », e tuttavia continuatrice - anche nell~ sue parentele cattolico-liberali e nelle ascendenze hegeliane comuni con le nuove dirigenze marxiste, discendenti apptlnto di Labriola e di Gramsci - dei due grandi filoni di pensiero dell'Italia risorgimen.tale e postrisorgimentale, quello che da De Sanctis aveva condotto a Croce e quello che da Cattaneo aveva condotto a Salvemini. Ora, noi avevamo a suo tempo indicato nella « sbornia sociologica » delle giovani generazioni di intellettuali e pseudo-intellettuali il pericolo di una rottura della continuità culturale dell'Italia moderna quale il fascismo, che pure dell'Italia moderna aveva rotto la continuità politica, non. era riuscito a provocare. Matteucci va molto a fonda e dimostra tra l'altro conie, ad alimentare la «sbornia», che molto correttamente egli definisce « insorgenza populistica», c'è « la vecchia Italia corporativa dei gruppi chiusi », c'è la cultura politica (se così la si può chiamare) del « ghetto cattolico», c'è « l'incontro· fra la mistica dell'operaio e la mistica del povero »; come « certi comportamenti collettivi, che d'i-. cono di ispirarsi al marxismo, sono però fortemente condizionati dal populismo cattolico che parla sì di operai, ma in realtà li intende come poveri »; come nella « perdita dello storicismo » siano prolifera te « sette socialiste », o, meglio, che si dico110 socialiste, ognuna delle quali è « prigioniera » della sua « particolare concezione » _di cosa debba essere la « coscienza » socialista, o comunista, o marxista-leninista; come nelle varie manifestazioni di qtlesta «i1,1sorgenzapopulistica » si possa sempre riconoscere, minimo comun denominatore, « uno sprezzo per quella tradizione, per quella citltura, per quella storia in cui consiste la nostra civiltà ». Recupero, quind~, dello ~< spirito del '45 », recupero del perduto sto• ricismo, recupero dei valori che rappresentano la continuità citlturale dell'Italia moderna ed eu_ropea, recupero della compromessa solidarietà democratica. Ma, per quanto necessari, questi recuperi diventerebbero, se non impossibili, forse, certo sempre più difficili se le correnti politiche di tradizione e vocazio11e democratiche non fossero capaci di riconoscere, smascherare, denu.nciare e contrastare insieme il pericolo più grave, il nemico più minaccioso. Non riteniamo, co,me taluni ritengono, che questo pericolo sia il comunismo; né che sia, co·me altri ritengono, 6 BibliotecaGino Bianco
·' ) " Editoriale · .il moderatis1no: l'uno e l'altro non pQtrebbero insidiare la democrazia italiana se fosse operante la solidarietà democratica. Ma questa è stata compromessa appunto dall'« insorgenza p·opulistica », nei confronti della quale - delle sue manif estaziorii e perfino della sua « cultura » - intell'ettuali e po.Zitici, incapaci di liberarsi da « pregiudizi favorevoli » o «sfavorevoli», hanno finora dimostrato di avere idée confuse e anche di essere disposti a lenoci1'zi che potrebbero avere per l'avvenire della Rep_ubblica democratica l-ln prezzo n1olto alto: in termini culturali ed in termini politici. Il 21 marzo scorso moriva im,provvisamente a Milano, a soli cinquant'anni, Claudio Salmoni, Vice segretario del Partito· Repubblicano Italiano 1 e Vice p1 resi 1dente della Cassa per il Mezzogiorno. Le qualità umane di Salmoni, il suo ,equilibrio, la pacata fermezza, il rigore dell'impegno civile, la lucida visione politica avrebbero indub.biamente offerto anche i•n futuro un contributo prezioso a quella ·democrazia italiana che egl~-, quale coraggioso com.battente della Resistenza, aveva concorso a fondare. Qui vogliamo ricordarLo anche per l'appassionata ed intelligente azione meridion.alista che, ·pur intrapresa da poco tempo, ·già con1inciava a dare i suoi frutti; e vogliamo soprattutto ricordarLo come an1.ico, un amico che ci ha materialmente lasciati, ma la cui p,resenza ideale al nostro fianco sentiamo più viva e operante che mai. .. .. . .Biblioteca G·no Bianco 7 -
La sfida ecologica di Luigi Mendia Il fall out -d1ell'esplosione di Hiro·shima ha dato, luogo, tra l'altro, ·alla prima presa di coscienza ragio,nata ,dei pericoli e -dei danni che l'uomo è in grado ,di indurre nella biosfera. Le reazioni più ,dirette, all'e·poca, possono sintetizzarsi •C01 n la « ·crisi Op,penheim,er » e con la messa sotto. accusa della scienza negli anni '50; la « pace » è interve·nuta p10-i co-n la successiva realizzazione dei pr.ogetti spaziali. La grande aocusata degli anni '70 sta p-er .essere la tecnolo,giia che alla scienza è, p1eraltr,o, l:eg1ata in maniera co(sì intima ,da non potersi, a volte, nemmeno farne ·ditierenza. A livello letterario, sareb·be facile .ripristinare la favola « del1' apprend,ista stregon·e ». A liv;ello naturalistico si è in-dotti a riflettere co•me l'homo sapiens, l'unica spe-cie a possedere la coscienza, sia all,o· stesso• tempo cap·ace di determinare nell'ambiente in •cui viv•e modificazioni irrev;ersibili. È ben no1to, infatti, •C01me in natura esista un equilibrio dina~ mico1 tra l'ambiente 110n vivente (con specifiche ·car~tteristiche fisich·e, chi1niche, geologiche) .e le comunità ·che lo popolano ,ed in esso si sviluppano. Comunità ed am·biente non vivente costituisoo·no dei sistemi ecologici od ecosistemi, -regolati da meccaµismi equilibratori ,che con,sento,no di contenere le oscillazioni che possono in esso determinarsi, al fine ,di mantenere attivo il sistema stesso. T'ali m,eccanismi di omeostasi, cui è demandata un.a funzion.e che potremmo definire di vo,lano biolo.gico (di « ammortizzatori » ), agiscono, o,vviamente, entro certi limiti. Le capa·cità omeostatiche v,ariano. a secon,da delile sin.go,le spe,cie; le p,ossibilità di inse·diamento .e di sopravvivenza delle varie p·op.olazi1oni ne so,no, p·ertanto, diretta funzione. Se, p·er caso, l'alterazione dei fatto,ri a.m:bientali no,n viventi è maggiore delle specifiche possibilità b.iologiche ,di com~ penso, via via le singole ,comu!nità verranno messe in crisi; poiché, d'altra parte, l'e,quilibrio •dell'ecosistema è leg,ato, alle interrelazi,oni tra le ·diverse ,comunità, ne risulta ·che una crisi parziale può, col tempo, assumere dimensioni di carattere generale. Il ripristino del,le co[1dizioni di ·partenza può an.che ristabilire, 8 Biblioteca Gino Bianco
. . ' r • I La sfida ecologica . dopo un certo intervallo., l'equilibrio iniziale; ciò p:erò a co,ndizion1e ch·e le alterazioni apportate siano ,di intensità e durata tali da essere, al limite, compensabili. Se ciò non fosse, se cioè l'ingiuria .risultasse massiccia, al punto da a·nnullaire i vari mecc·anismi di comp,enso ,della intera .bio1 c1enosi offesa, l'alterazio,n;e prodotta avrebbe, come suol dirsi, un caratte·re irreversibile, co,n conseguente «-ro,vin1 a » ,dell'ecosistema in questione. . Nell'ignoranza, p,er lo più, di questi elementari concetti di ecologia· si è p,urtropp.o, fin qui, svolto lo ,svilup:po, tecno,lo,gico. Al contempo, p1erò, la presa di coscienza ,di •questi stessi p·rincipi .di b·ase, da p·arte di larghi strati -della s-o,cietà·,ha, vi1 a via, determinato quel ·processo alla tecn,olo1 gia che, inizi,atosi tropp·o silenziosamente, ha invece raggiunto oggi un,a fase esplosiva. Eppure, il perico 1 lo atomi,co avreb·b,e dovuto ·aprire le menti a co,mpren·dere che la mecca·nica del ,danno •ambientale p,rescinde •dalla natura dell'·agente p•rovo1 catore (fisico, chimico, o biologico) e che ·pertanto l'attiv,ità tecnologica è, ,comunque, -da oo·n,siderare co,me potenziale fattore di alterazi 1 0,ne ecologica. · Ovviamente, non è che ciò non sia stato c·o,mp:reso ad un « -oerto livello »; bensì va detto ch·e, spostando,si il -disco,rso in sede di interventi, si è piuttosto « guardato all'alb,ero· p•erden-do di Viista la fo,resta ». Uscendo dalla parafrasi, va .riflettuto che, p·ersuaso ·di .p•roc 1 edere sulla strada del progresso, l'uomo- ha ,deviato il corso di fiumi e p1 ro1 sciugato bacini idrici determinan.do alt~ razioni climatiche; ha a:b·battuto alberi, sradicato, piante alte,rando la struttura .del 1 suo1o, ed il regime .delle acque; ha svers.atoi nel1' a:r.i.a, n,ell'·acqua, sul suolo, inquinanti fisici, chlmici e bio1o,gici determina:n,done alterazioni i •cui effetti nel tempo, spesso•, non sono più controllabili. La :sfida alla n.atura è stata co,ndotta igno-- ran·do1 le più elementari leggi dell'eoologia, opp•ure ·sottacendole per miopia o per .avarizia, il che è lo stesso; co,munqu·e n·ella più assoluta n1ancanza ,di -cultura. Ma alla lunga, la ,sfida -ecologica diventa u·n . boomerang; ed è questo che dobbiamo evitare, se ·crediamo all'·anno, '70 co-me « anno zero >> ·pe·r l'·avvio della crociata in difesa .della natura. Certo,, il processo .alla tecnologia, .in.tesa come etica ,di una società, è co,mpito difficile ed in-fi,do; •esso potrebbe condurre, ,infatti, ver.so miti naturistici, ad una contestazione di maniera, più vicini ad un astrattismo velleitario ·che a qu·e1la che .deve inten•der.si come reale · visione del benessere ·di una società in. ·p·rogress.o, p-ur nel. pieno -rispetto dell'individuo. D'altra parte, noµ p·ossiamo essere ,dispo,sti 9 - ,. ,,. _Bibli ca Gino Bianco I . I -
I Luigi Mendia a subire passivamente le conseguenze del progriesso stesso se qu·esto dovesse significare: industrializzazoine ad ogni costo•, urbane- . simo cao·tico, p•ro,duzion,e· come mito, coscienti co,me 1 siamo delle situazioni .di irreversibilità eh.e ne potrebbero de·riv·are p,er l'uomo ed il suo ambie·nte, al livello bio-p,sichico,. sociologico, culturale, eco•nomico, natural,istico. Ogni p1 osizione ·di ·estrema è piuttosto co,mo,da, poiché n.on comporta lo struggimento, quoti,diano che è insito· nell'osservazio:ne dialettica dei fatti e porta a d·ecision1i ragion·ate. D1 a:re, per -defìnizion.e, « luce r.ossa » allo sviluppo tecno 1logioo, (in s,enso: lato) sarebbe altrettant·o, fa·cile come dare « lu•ce verde »; difficile, perché respo·nsabile, è sapere regoilare l'alternanza d·elle luci. Questa, d'altro,nde, è « cib,ernetica »; e p·roprio ,d·al ricorso alla scienza dei controlli potranno v.enirci le indicazioni di volta in v,o,lta ottimali p·er operare analogicamente nel « sistem.a » ambiente. Questo l'appro,ccio mo•d-erno ad un .pro,blema co,sì ricco di variab-ili, qu•a1 le quello 1della ·gestione e della salvaguardia am·bientale. Per quanto num.erose sia·no le in,dicazio,ni delle· scelte ottimali, permangono delle de1 cisioni su argomenti in cui l'uomo si ripro 1 pone come sapiens; e l'ambiente· in cui e·gli vi,,e non può conside·rarsi sem,plicemente ,co·me un ecosistema, ma qualcosa di p•iù: se fosse lecito, diremo come un « e•cosi1stema a·rricchito ». Ciò a·c·cade o·gni volta che vi sono implicazi·oni che investono la sfera mo·rale del~ l'individuo, la socialità, il p.atrimonio artistico e ·culturale dell'ambiente. È 1 p·roprio il rispetto di questi punti, che l'industria,lizzazione e )'urbanesimo h·anno vieppiù avvilito., determinando quella reazion·e, cui ,dianzi ·abbiamo accennato·, di pro-cesso alla tecno1ogia e che negli ultimi tempi sta trasforman,dosi in so·mmossa mo,rale, con echi anche· a livello politico. I:l Kennedy della « nuova fro•ntiera » già ave·v.a recepito la ne .. cessità di una massiccia ·politica ,di int,erv•enti per co·mbattere l,a degra,dazione a.mbi~ntale ,conseguente· allo svilupp.o demog,rafico, urbano ed in-dustriale; il p,roblema .del Vietnam ·dovette, all'epoca, costituire la remora al suo varo. Johnson, con la conferenza Water for Peace, nel 196,7 dette ,l'avvio ad una ·politica p·er l'amministra.:. zione delle risorse id.rich-e, con particolare aocento sui proble·mi delle zone arid,e ,e dell'inquinam,ento .delle acque. Inserendo,si nel filone giià in,divi,duato, d·ai suoi predecessori, estenden•dolo ai settori ,dell'ambiente, il Preside,nte Nixon, nel discorso. sullo stato dell'Unione, ha ape·rto nel ge,nnaio scorso la cam10 Biblioteca Gino Bianco
. ' , La sfida ecologica I ·p·agna « per rip·o·rtare la .natura al suo1 stato natu·rale, una caus.a al di sopra .dei p1 artiti ed al di sop,ra delle fazioni». Un p,rogramma che, ' att:riaverso· 23 p-roposte legislative e 14 misure amministrative ,od esecutive in corso di realizzazione, comp·rende interventi nei seguenti settori: controllo -dell'in•quinamento, delle ·acque, co,ntrollo dell'inquinamento dell'aria, smaltimento dei rifiuti soli,di, parchi ,ed ·attrezzature ricreative pub,blich·e. In una dramm·ati 1 ca, quanto realistic•a, descrizione di quello che potrebbe ess1 ere il . ·paese al 2000 S•e no1 n si avviasse p.er te·mpo· l'azione da lui in,dijcata, Nixon, ponendo in evide~a come sia ormai in gioco la stessa causa della so•p1 ravvivenz·a, faoendo ap1 p,e11o .all'impegno dei singoli indivi,dui « •p.er una causa fond·amentale quanto la vita stessa» ha, tra l'altro, arinunziato• lo stanzi,amento di 10 miliar.di di d·ollari p·er un programma quinquen,nale p·er la sola p·rotezione delle ac,que .d•agli in·quinam:enti, specificamente 1 per il trattam 1 ento •delle aoqu·e di rifiuto urbane, nell'ambito .di una Legge p·er le Acque P'ulite. Tra le ,altre p.rop·oste di p1 artircolare interesse vanno m,enzionati: la •creazione di un « Ente per il Finanziamento ambientale» a vantaggio, ,dei com•uni che .devon·o •costruire impianti .p,er l'ep·urazione dei rifiuti, lo· stanziamento di sovvenzioni federali fin.o a 30 milio,ni di dollari ai \nari Stati p•er l'esecuzione ,del controllo dell'inquinamento delle aoque, nonché l'ammenda fino a 10.000 dollari al giorno per· la mancata ·osservanza dei criteri fissati per la protezio•ne della qualità d1 ell1 e ,acque. D:al punto• ,di vista -dell'imp,ostazione della p·olitica n,el campo d,ella protezion,e delle acque dagli in·quinamenti, il ,discorso comprende una propo,sizione ch·e ci sembra ·d'interesse riportare: « le vie d'aoqua appartengon.o ·a tutti noi e non si ,deve -consentire né ad un'amministrazio.ne comun·ale né ad un'industria di scarioare i 1 p1 ropri rifiuti in quest~ vie ,d'acq,ua al di là ,del limite entro il quale esse posso·no diluire i rifiuti stessi sen~a diventare inquinat•e ». Va ,detto che tale enunciazione, che in sé contiene l'essenza dei principi ,della .lotta co1 ntro l'inquinamento idrico e rche potrebbe sem.br.are g,en,erica n.el suo ovvio si- . gnificato, è p·eraltro accompagnata da un.a serie di pro.p,oste di regolamentazione dei controlli e, come accennato·, .di finanziamenti, che la r,e.n,dono veritiera. Per quanto concerne 1 l'i1 nquinamento· dell'.aria, la ca,mpagn.a americana prevede interventi nei due settori delle fonti fisse e degli autoveicoli (cui si ,attribuisce -una respo·nsabi,lita d·el 50% dei ,danni). Nel :primo settore è stata intrap,resa una rego1 lamentazio,ne della qualità dell'a-ri.a, di valo.re nazionale e non più statale, al fine di · 11 - . . . Biblio eca Gino Bianco • -
Luigi Mendia eliminare discrepanze nella lotta per la salvagu·ar.dia •della .·salute del singolo citt,a.d.ino, a scapito. di situazioni re,gio,n,ali -che p.otreb- . bero po.rtare a scorrette co,ncorrenze tra Stati, n,ell'incentivazione a1 d insedia·menti in·dustriali « più ,como,di ». V,a 1segnalato,, tra l'altro, che la mancata ·01sservan2;a dei criteri ,di qualità ·del,l'aria ·p,uò portare ad una ammenda fino a 30.000 -do,llari al gio.rno. N,el seco,ndo settore v·a segna1lata la regolamentazione dell'emissione di gas di scarico ,di autoveicoli, .compriesi ,autobus ed auto,carri; o,ltre .all'ossido• di carbo·nio, già sotto control,lo, e a,d idrio•carburi, verranno controllati nel 1973 anche 1 l'ossido di azoto e ne'1 19·75 ·altri inquinanti. T·ali norm.e serviranno p•er indirizzare l'in•d·ustria auto·mobilistica nella sceilt,a ·dei nuovi mo,delli da imm·ettere sul me'rcato. All'u,o,po viene dato ·p,artico,larie risalto alla p1 roduzio·ne di auto,veicoli a .pro•pulsione no·n co·n-venzio.nale; per in-centivare tale iniziativa il go·verno prevede l'acqui,sto di prototipi a prezzi parti·colarmente remunerativi per auto,veicoli con ba,ssi in.dici d'in.quinamento, d·a acquistarsi ·p,er i p,ropri aut,op,archi. A lor.o· volta le ·norme di oo,1lau.do per i,I controllo .dei gas di scarico ,degli autov,eico,li veng.ono estese dai prototipi a·d ·esemplari rap.presentativi ,d,elle singole produzioni. Il pro·blema è stato anche .affrontato per quanto co.noerne il ,contenuto di ad,ditivi d,el1leb,enzine, tra cui il pion1bo tetraetile;. a ta,l fine viene rivoilto u1 n appello ·aille indu,strie petr9 1 lie·re •di produrre b·enzine senza pio·mbo, richiaman,do, lo sfo:rzo che l'in,dustria auto,mo,bilistica s'impegna a fare ·per il 1972 p·roducen1do m·otori che possono conveni,entem·ente utilizzare tale tip10 ·di combustibile. Se si co•nside,ra ili valorie del mito dell'auto,mobile nella civiltà americana e:d il .p,eso ·delle industiiie automo.bilistica e di raffinazione nello stesso· paese, si può valutare il significato· delle dimensioni •di imp,e·gni del genere. V,a a,J prop,o,sito osservato che da .decisioni -di tale tipo si ,de.. terminano rip,ercussioni .a catena nel s,ettore de,l quale panliamo. L'industria automo,.bilistica di esportazione do,vrà infatti adeguarsi ai ·nuovi ,stan,dard·s americani, per ·sop1 ravvivere. E qu-esti ade·g·uan1enti a criteri .di severità, piaccia o: ·no·n piaccia, alla lunga .p1 roducono ,effetti po,sitivi p1 0,iché, oltre a ragio,nati esami di co,scienza sul p·roblema, ,d·eterminano, comunque, la creazione .di cicli di lavorazio•ne p·artic·olar,e, nonché l'·acquisizio 1 ne di nuovi pr.o,cessi tecnologici. L'UJnae l'altra considerazione dovrebbero, è auspicabile, rendere più facile il dialogo allorché molto presto, .come sp·eriamo, il discorso verrà iniziat,o anche nel nostro paese. . 12 Biblioteca Girio Bianco
.. La sfida 'ecologica Nell'affrontare il problema dell'inquinam,ento del suolo, Nixojn ha p1 arlato ,di una ·politica che 1 andrebb·e svolta « per ren,dere i prodotti più facilm1ente 1 eliminabili » e ,di riutilizzazione spinta dei materiali ,di scarto. Per ambedue i fini è ,stata prorogata ed ampliata la legge ,del 1965 concernente la ricerca nel campo, dello smalt~- . mento ·dei ,rifiuti solidi. L'impo•stazion·e, ancora una volta, ,comporta notevoli ripercussioni n,el camp·o industriale e del costum 1 e, senza oo,ntare i v·antaggi che es,s:a effettivamente potrebbe ·arreoare alla risoluzi.o,ne del problem·a dell'inquinamento ambientale. , Il diffon,der,si .d•ell'ùso ,di ailim1 enti industriali, lo ,svilupparsi dell'impiego di contenito,ri di plastica o di •c·artoni ,di v.ario · tipo, il dilagare dell'uso, ,dei cosi,dd·etti disposables a livello, domestico e finanche dell'abbi·gliamento, costituisce un problem·a che non p·uò essere più sottaciuto dovendosi :affrontare una camp·agna per un'estetica ambientale. Sono pr-oprio questi p·ro·d.otti, avidamente am.biti, al momento, per la lo,ro· in,dub·bia praticità che, poi, in un seco,n,do,t,empo, contribuiscono a ·declassare l'a·mbiente in cui in maniera oflìensiva vengon.o sparp,agliati. Comun.que, anche quell'aliquota ·che pervien,e agli ap,positi impianti ,di smaltimento crea una serie di p,roblemi tecnologici. II quantitativo di materiali di rifiuto raccolto, pro capite, sade con un ·andamento, superiore ad ogni previsione e p,ertanto i fo:rni d'incenerimento già costruiti risultano, sovraccaricati; 1dai m·ateriali -di plastica possono, inoltre, svilupp 1 arsi gas nocivi. Se poi lo smaltimento ,dei rifiuti avviene m-ediante il siste,m•a della trasfo·rmaziojne in fertilizzanti, ,nuovament,e i materiali in p1astioa ,ed i ,cartoni in alluminio costituiscono una remora fondamentalle al pro1cesso, periché •Costituiscon•o altrettanti materiali no1 n tra·sformabi,li. Nel piano •della campiagna di protezione •dell'ambiente, ancora una volta· l'in•dustria dovrà adeguarisi a quelli che so.no i -d,ettami della lotta per la sop·ravvivenza, contemperando la « sugg:estione » della produzione ai daillili ed in.convenienti •che i p1 ro,dotti ·stessi .o i sistemi -di produzione potrebb,ero p•rovocare alla .co1 munità. Per •quanto .con·cerne il r.ecupero .di materiali .di s.'carto, il p·ro- · blem,a riguarda s,op,rattutto l'in-dustr.ia \Tletrari·a, quella della carta e la metallurgia. Lo svilupp.o de1l'uso· dei materiali in p1 lastica ha I messo in crisi la co1 nvenienza del :recu·p1 ero di vetri, stracci e car .. toni; il problema più grave è invece posto .dal recupero di carcasse metalliche voluminose, ·quali elettrodomestici e sop1rattutto autoveicoli. L'ab·bandono ,degli autovei,co,li alla peri.feria cittadina 13 ... . ,. éa Gino ·Bianco -
Luigi Mendia è un.o dei tanti fatto.ri ,di deolassamento ambientale cui dovrà ovunque op-portun,amente· p,rovvedersi. Ricordando ·com,e il num·èro- delle auto abbandon·ate nella sola New York sia passato dalle 2.500 unità del 1960 alle 50.000 del 1969, N,ix.o,n ha p·roposto che· nel pr,ezzo di costo, 1di ogni autoveicolo nuov9 sia ·compresa la cifra necessaria p•er l,a sua eliminazione. Per quanto con-cerne 1 la conservazio·n.e di p,archi e di z:o·ne comunque destin·ate alle .attività ricreative sono -da mettersi in particolare ,evid,enza i seguenti punti previsti d·alla politica american1a: uno stanzia.mento di 37 milioni di dollari ·per favo,rire, prioritariamente, il miglioramento ,di loca,lità ricreative facilmente raggiungibili da e-entri urbani sovraffollati, il programma di trasferimento ·di installazi,oni federali ,da sedi -c·hepotrebb,ero- ,es.se·rem.eglio destin 1 ate a,d altri scopi, l'imp,egno ,da parte del go·verno fede.raie, massimo pro-prietario, -d-ei terreni nazio-nali, di utilizza.re col migliore buo-n ,senso, « le risorse in suo possesso in un:a era così bisognosa di ricreazione ». Per rendere ,operante tutto il p·rogramma •enunciato dal Preside·nte, oltre· ·al c·omitato per l'Ambiente che funzio·na, al livello del Gabin,etto, ,com,e organismo, di coor.dinam-ento .delle attività dei v·ari Dipartim·e·nti che s'interessan.o ai p-roblemi -dell'·am:biente, è stato istituito un « Consiglio p1 er la Qualità dell'Ambiente». L'app·ello di Nixo·n, a p·rescindere da certi accenti ingenui (ma che poi si rivelan•o sinceri), tipici -della D·emocrazia Americana, in cui si fa richiamo al senso ,di responsabilità di 01 gni cittadino, con sollecitazioni particolari ai giov•ani quali depositari del patrimo·nio nazio,nale, presenta la p,ositiva chiamata in c·ausa della classe industriale ,del paese, cui si -chie,de -di associarsi al Gove-rno in un Consiglio, Nazi•o.nale di Controllo -dell'In·quinam,ento Industriale. M,entre Henry F'or.d II ha annunziato -che la so,cietà di cui è presidente co1 ndurrà attivamente lo studio, di nuove fonti di pro•pulsion·e per auto·veicoli, in p1 articolare il motore a turbine, la Fon, dazione Ro,ck,efe1l~r ha finanziato un pro.gramma di 185 milioni di dollari per ricerche n1 ella lotta contro l'in1quinamento ·am·bientale. Nello stesso settore son.o inoltre im.pegnati più ,di 100 colleges ed università con programmi -di carattere interdisciplinare. A dimostrazio,n•e del n.otevole fall .o·ut d·el .discorso priesidenziale, il 22 aprile .avrà luogo una va·stissima manifestazione di teach in diffusa a quasi tutti i campus di fa-coltà scientifiche e tecnolo·giche americane sulle questioni ecologiche. La gioventù ame·ricana si è mo,bilitata per I'ecological action. 14 Biblioteca Gino Bianco
La sfida ecologica L'iniziativa di Nixon, per qua·nto clamorosa, non è la sola; più 10 meno contempo·ran 1 eamente se ne sono verificate altre· al riguar.do, il cui p·eso, in certi termini, è maggiore poiché assunte ,da organismi di carattere i,nternazionale. Da u·n punto• di vista politico, particolarmente signifìc·ativa è stata l'istituzione sancita dalla NATO, nel novembre '69, di una Con1mission·e p1er i pro·blemi della Società Mod·erna. Tal,e iniziativa è stata presa sulla base dell'ar.t. 2 .del Trattato Nord Atlantico; infatti secondo tale articolo « i paesi memb·ri co·ntribuiranno allo .sviluppo di relazioni internazionali pacifiche ed amichevoli ... sviluppando le condizioni atte a garantire la stabilità ed il benessere ». L'Alleanza, il cui p,rimo compito è stato militare, dopo un secondo sta,dio politico, assume oggi uha « terza dimen,sione » ·di ·carattere sociale .. Daniel P. Moyniham, consigliere di Nixo·n per i pro,blemi dell'urbanistica, commentando il ruolo che la NATO può svolgere nella soluzione dei problemi ambientali, ha detto: « Ci troviamo all'inizio ,di· un'epoca che i n.ostri discendenti riconosceranno decisiva per quanto si riferi,sce al mo·do in cui le modem.e società te.cn,ologiche cercheranno ,di assicurare la p·ropria sopravvivenza». I problemi am·bientali individuati per una cohlabo.razione nell'inte 1 ro amb,ito dell'Alleanza Atlantica .sono: la pianificazio 1 ne urbana, l'inquinamento dell'aria e d,elle acque, i trasporti urbani ed interurbani, la conserv·azio1 ne delle riso•rse naturali, il tempo libero,, l'applicazion.e razionale e controllata. della teonolo·gia. Anche la co,scienza europea va risvegliandosi. Ne è una p·rova l'i:r;iiziativa assunta dal Consi,glio .d'Eurorpa, che nel febb,raio• scorso a Strasbur.go ha dichiarato il 1970 « Anno Europeo, per la Conservazione .del,la Natura», nel ·oorso di una Conferenza Europea riunitasi a tal fin.e. Nei preamboli della Co.nferenza, ,dedicati ai pri,ncipi, viene richiamato il principio della natura quale disp1ensatrice di pros.perità materiale per l'u.omo nonché fonte di benes.se·re fisico e mentale. Viene ·posta pertanto in evi1denza l'importanza di una utilizzazione razionale .del,le risorse n·aturali, la cui pianificazione ed amministrazione va impostata scientificamente sulla base dei principi ,dell'ecojlogia. Riferen,dosi alla situazione europea, simile a quella dei paesi altam·ente industrializzati, i p1 rincip·ali p,roblemi da riso,Ivere ·al proposito .sono stati ·così individuati: a) gestione dell'am·bi,ente naturale e sfruttamento delle sue • risorse; 15 - .Bibli ca Gino Bianco -
Luigi Mendia b) eliminazio 1 ne, smaltim·ento-, dei materiali di rifiuto-,. possibilità d,ella loro riutilizzazione; e) disciplina -dell'impiego ,dei prodotti to,ssici. Tra le grandi linee·, tr 1 acciate per un piano internazio,nale, van·no se1 gn.a.late: l'invito agli Organismi Inte.rnaiio·n·ali. prepo 1 sti, •di emanare norme p·er l'industria europ-ea al fine di ridur:re l'inquin·amento da pesticidi, ,dai motori a scoppio·, dagli aerei; l'·armo1 nizzazione delle legis'lazio,ni europ,ee in mat,eria •di protezio,ne ambiental,e; l'istituzio-ne, ,di un'Autorità ·di sup•ervisio-ne d·el,la gestion.e del patrim.onio natu·rale euro·peo; l'in.serime·nto tra i Diritti dell'Uomo di godere di un ambiente sa1 no· e non de·gradato. A livello nazionale, la Conferenza ha impegnato i singoli governi, in 24 punti, a p·rendere una serie di provvedimenti concernenti la gestione ,dell'ambiente, l'amministrazio.ne delle 'risorse naturali, l1 a lo,ro protezion,e ;d·agli in,quinamenti. Ci semb,ra .di un certo interesse rip-01 rtare le dichiarazioni finali: 1) l'utilizzazione e la ·gestione· razio,nale· dell'am1biente de·- vono avere notevole p,riorità nella politica nazionale dei governi ed essere oggetto ,di adeguati f!ondi .di bilan·cio; 2) occo1rre rinforzar.e o completare l'·azio,ne svolta per co,mbattere l'in,quinamento ,dell'aria, dell'acqua, ,del ·suolo ed elaborare a tal fine, il più presto possibile, ,delle n•o:rme conco,rdat,e· sul ·p,iano i11ternazion·ale; 3) le leggi ,e· rego.Iam,enti adottati ·per la salvaguardia e· la qualità dell'ambiente devono essere armo·nizzate nella misura necessaria ad un ~iv,el1oeuropeo. Un'imp·ostazione più lungimirante e ·globale, ci semb·ra, non potev.a darsi. Esten,dere la lotta p·er la salv,aguardia ambientale a livello inte•rn·azionale è in.dispensabile, se si ·considera, da un lato, la sempre cres.cente mobilità ·della società moderna e -dall'·altro il fatto che gli inquinanti non conoscono fro,ntiere. Ma vi è ancova un ,altro ·discorso ,da fare, -di·-carattere eco-nomico. I ,provvedimenti per l'eliminazion·e degli inquinamenti ambientali di natura industriale comportano ,oertament,e un aggr:avio nei costi di pro,duzione, tail ,quale agli oneri sociali, di vario tipo, a carico d~ll'industria. Orbene, gli industri.ali -di quel p·aese, che consentisse facilmente la -dero·ga a tali ob-blighi, si trovere 1 b•bero in una co·ndizion•e -di vantaggio risp·etto alla ·concorrienza straniera; non è chi 16 Biblioteca Gino Bianco
La sfida ecologica I ' ' · non ravvisi la sco·rrettezza di una tale situazione, allorché il p,aese in question.e avesse accettato di legarsi ad altri in un Mercato Comune. Nell'·ambito della politica ·europea, l'OCSE ha incluso n•ei suoi programmi i « problemi dell•a società mojderna » concretando, tra l'altro, iniziative nel campo ,della protezione dell'aria e dèlle vie d'acqua, dei problemi del traffico. . Altre iniziative sono ·da anni in corso da parte del1 la F.A.O., soprattutto per quanto riguarida la conservazio,ne degli ambienti natura•li e la produttività del mar.e. L'Organizzazione Mon-diale della Sanità, cui va il merito di avere per prima impostato e sostenuto numerose iniziative nel c·ampo delle risorse idriche e ,degli inquinamenti ambientali, ha di recente codificato la pianificazio,ne, l'organizzazione e l'amministrazione ,dei programmi nazionali d'igiene ambientale. Dal rapporto 1del Comitato di Esperti si rileva che l'espressione igiene ambientale deve intendersi come « co,nservazione dell'equili,brio ecologie.o ,che d·eve· esistere tra l'uomo e•d il suo ambiente per assicurare il suo benessere ». Il benessere ravvisato è quello « -dell'uomo totale », cioè a dire: « uno stato no,n solo ;di salute fisica ma anche -di salute mentale ed un insieme ottimale di relazioni sociali ». Il ·raggiungimento di tale livello comporta determin·ate con,dizioni « dell'ambie,nte totale» che ,si esten-de al di là della singola abitazione, a tutta l'atmosfera. A com,pletamento di questo quadro, dal quale emerge l'interesse al ·problema in oggetto che anima .ambienti politici, culturali e tecnici internazionali, vogliamo ricordare la Conferenza pro1nossa dall'ONU che avrà luogo a Stoccolma nel 1972 sul tema generale: « I problemi delle con-dizioni ambientali in cui vive· l'uo·mo ». Gli argomenti fojndamentali sono, da un lato,· le alteriazioni a:rrecate all'·ambiente ,naturale in conseguenza dello sviluppo demografico, dell'in 1 contr.ollato sviluppo tecnologico e delle tecniche di produzione utilizzate nell'industria ed in agricoltura; ,d,all'altro, le ripercussioni ed i danni causati all'uomo, inteso nella sua to .. talità. I problemi di base, ·posti allo studio delle varie commissioni, saranno quelli ,dei centri urbani e localizzazioni industriali, dello sfruttamento delle risorse n,aturali, ,degli inquinamenti am,bientali, della conservazione del patrimonio ambientale. . Il fervore di iniziative cui abbiamo accenn-ato costituisce di .certo un conforto per come, ai livelli responsabili, si sia non solo preso coscienza dei problemi della civiltà moderna, m·a si voglia 17 - . ' B-iblioteca Gino Bianco • -
Luigi Mendia effettivamente risolverli, mediante una concentrazione di sfo,rzi operativi. Non è retorico ,dire che è stato lanciato l'S.O.S. p•e·r evitare la « catastrofe naturale » che potrebbe ,coinvolgere rapidamente le molto prossime generazioni. Se co11sideriamo, ,che il nostro paese è: membro attivo, ,di tutti gli Organismi Internazionali citati, ,dovremmo dedurre che, dati gli impegni assunti, non solo la classe politica sia già piename,nte sensibilizzata ai problemi in 1discussione ma che, anche, siano disponibili: un piano globale di interventi, strutture amministrative adeguate per la realizzazione degli interventi stessi, stanziamenti di fondi per la loro, esecuzione, tecnici mo1dernamente preparati al livello ,concettuale e pratico, programmi •di studi e ricerche, una specifica rete di informazione e di sensibilizzazio·ne della opinione pubblica. Purtroppo, ·ahimé, per fare qualche esempio ,diremo che: la legge p,er la protezione ·delle acque dagli inquinamenti app·ro·vata dal Governo nel 1964, e poi ripresentata, è anco,ra all'esame di Co·mmissione in Senato; che la leg.ge « antismog» è priva del regolamento per gli inquinanti da autoveicoli e dalle industrie; che i servizi preposti ·al controllo dei proble·mi ambientali dispongono .di pochi funzionari sovraccaricati di compiti; che il numero di Organi competenti alla risoluzione di uno stesso argome11to spesso, ritarda . p·e'r « affollamento » g.li interventi, che nel Progetto• '80 vi è solo una generica enunci·azione dei problemi che dovrebbero ,essere coordinatamente affrontati, che il ritardo tecnolo,gico è particolarmente sensibile nel nostro p·aese per quanto, riguarda le tecnologie anti-inquinamento, che lo stato di conservazio·ne del nostro, p·atrimonio idrico si avvia rapidamente al deterio-ramento, in alcuni casi irreversibile, che i servizi preposti al controllo della protezione ambientale sono del tutto inadeguati alle ,dimensioni assunte ,dall'offesa che si perp·etua quotidianame·nte co,ntro, la natura, che sono pochissimi i ·pro,grammi interdisciplinari di ricerca, che nessuna azione di informazione, educazione e sensibilizzazione della pubblica opinion,e è stata intrapr,esa, tranne che da qualche giornale o istituzione privata. Non vi è dubbio che si dovrà pur uscire da questo stato di cose, pena un « gap ambientale-sociologico » che ci condannerebbe, 110n so,lo rispetto ·ai paesi civili con cui partecipiamo alle assisi i11ternazjon·ali, ma rispetto- alle generazioni che immediatamente ci seguono. · Un piano p,er la gestione e la conservazione delle risorse naturali comporta fondamentalmente un impegno politico, affiancato 18 BibliotecaGino Bianco
·' La sfida ecologica da uno sforzo fin,anziario, e da un cimento culturale. La risoluzione dei singoli problemi non è più pensabile che si ritrovi a livello settoriale; essa va attuata attraverso una strategia concentrata sul- !' obiettivo· generale che, sulla base anche •dell'esperienza straniera, solo una politica di piano può attuare. La creazion 1e di un'Agenzia ad hoc ci sembra, allo stato dei fatti, la sola maniera responsabile per la risoluzione del problema. Accettata questa impostazione o,ccorre, ovviam,e,nte, un lavoro prepa.ratorio di ·pro·grammazione; ma a tal fin~ non m.ancano, esperienze nei singoli s,ettori, né uomini capaci di un'azione di coordinamento. ·Quello, che occorre, fondamentalmente, è una volontà politica al riguardo; e anche questa vo-- gliamo credere non manchi nel nostro paese, a valle della lunga • • cr1s1. LUIGI MENDIA - • .. • 19 - , . iblioteca Gino Bianco • -
Regioni e politica di • piano di Alfredo Test i 1. È innegabile, e del resto sulle stesse pagine di que-sta rivista lo si è ripetutamente denunciato, che negli ultimi tempi il dibattito intorno alla politica di pia1 no ha re-gistrato una preoccupante cadt1ta di tono e di intensità. La stessa pubblicazio,ne d·el « Prog.etto 80 », e cioè del rapporto, preliminare al programma economico nazionale 1971-75, ha destato un interesse molto scarso, quasi esclusivamente limitato alla cerchia degli iniziati, e comunqu·e ina.degu1 ato alla obiettiva importanza dei pro·blemi direttamente sollevati od anche semp1licemente coinvolti. Strano destino di un documento inteso a fornire il quadro cl.elle opzioni relati,,e alla politica di piano dei prossimi anni, specie se si consideri quante e quanto vivaci discussioni provocaro•no, nel 196364, i rapp•orti del Vice Presidente .della Commissione nazionale per la program1nazione economica ( « ra.pporti Saraceno » ), rispetto ai quali certamente il « Progetto 80 » né presenta un interesse minore né abbraccia problemi meno vasti. E con ciò non si vuole naturalmente sostenere che quest'ultimo documento avrebb.e dovuto essere acriticamente condiviso nella totalità delle st1e analisi ed univer- , salmente accettato nella integralità delle sue indi 1cazioni, ma - al contrario - che pro,prio per la complessità dei suoi contenuti e p•er l'ampiezza delle sue proposte avrebbe do,vuto essere pit1 attentamente esaminato e più vivacemente discusso, da tutti quanti po,rtano - come tecnici e come cittadini - un interesse genuino per i problemi della pro·gram.mazio11e eco:nomica, che sono poi i problemi dello sviluppo e deila trasforn1azione della nostra società. Ma tutto ciò, dicevamo, no·n è avvenuto, a causa fondame·ntalmente della situazione· di instabilità polit.ica determinatasi re·centemente nel ·paese, -ch,eha finito col monopolizzare direttame,nte o indirettamente l1attenzione sui problemi del governo e del co,nsolidamento o ,della modificazione degli esistenti squilibri politici, e che ha quindi indo,tto le autorità di governo a mettere frettolosamente da parte, tra l'altro, anche il « Progetto 80 », temendo- che potesse 20 Biblioteca Gino Bianco·
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