Nord e Sud - anno XVII - n. 123 - marzo 1970

.. Ugo Leone rettissima», riteniamo anzi che la sua realizzazione costituisca uno degli strumenti più efficaci ai fini di quel ·rilancio del mezzo· ferroviario che siamo venuti auspican·do. -Tuttavia non ci convince ,a pieno la priorità accordata a questa linea rispetto ad altre (?pere ferroviarie, che riguardano in modo particolare, ma non esclusivo, le dissestate ferrovie meridionali. Si dice che la « ·direttissima » renderà più veloci i rapporti ferroviarii fra le aree settentrio•nali e quelle meridionali del paese. Certamente una riduzione del tempo di percorrenza sul tratto Roma-Firenze riduce, di conseguenza, il tragitto Palermo-Milano, tanto p·er fare un esempio; ma se il tempo impiegato per coprire il tratto Palermo-Roma resta inalterato, ci pare che verranno ad essere più veloci i rapporti ferroviarii fra le aree settentrionali e quelle centrali, ma non fra quelle settentrionali e le meridionali. L'Italia, come diceva Giusti110 Fortunato, è una penisola « tro-ppo lunga e tro,ppo esile » e tentare di oorreggerne la forma « avvicinando » il Mezzogiorno e le Isole all'Italia settentrionale e all'Europa centrale è un obiettivo fondamentale della politica economica. Ora, se si comincia questa azione « accorciando» l'Italia là dove le distanze sono già brevi, si finisce con l'ottenere l'effetto contrario. È, dunque, veramente « prioritario » il problema dell'accorciamento della Firenze-Roma, o non varrebbe la pena di dare prima, anzi contemporaneamente, ma no-n dopo uno sguardo a quelle zone del Mezzogiorno « che sono ancora servite dalle ferrovie di Silvio Spaventa e dalle strade di Gioacchino Murat? ». Questo stato di cose non è totalmente imputabile alla « cattiva volontà» dei politici. « La difficoltà delle comunicazioni nel Mezzogio,rno è cosa assai nota, ed è dovuta a vari ordini di ragioni. Si deve tener co,nto in primo luogo di una situazione geografica particolarmente svantaggiosa, dovuta alla forma frastagliata della penisola italiana nella sua parte estrem 1 a ... in secondo luogo la struttura geologica ed oro·grafica del Mezzogiorno rap·presenta di per se stessa un ostacolo alle comunicazioni, in modo particolare a quelle che dovrebbero svolgersi nel senso dei paralleli attraverso catene montuose e terreni instabili » 8 • Ma oggi la moderna tecnologia offre abbondanza di mezzi per superare questi osté!,coli. Co·sì, ad esempio, nella primavera del 1971, do·po diciotto anni di lavoro, sarà co,mpletata l'opera cosiddetta di « raddoppio e di rettifica della linea tirrenica· della Calabria », ossia, volgarmente, della Battipaglia-Reggio Calabria. Anche per quest'opera le difficoltà erano• molte, . 8 SANDRO PETRICCIONE, Dalla ferrovia alla strada nel volume di autori vari Problemi demografici e questione meridionale, ESI, Napoli, 1959. Si veda anche dello stesso Petriccione: La cura di ferro e di acciaio nel volume Napoli dopo un secolo, ESI, Napoli, 1961. · 88 BibliotecaGino Bianco

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