Ugo Leone sia per quanto riguarda la costruzione di carri merci: per i. quali ultimi, in particolare, non sono state ado.'ttate dimensioni adatte al carico di containers, mentre, invece, questo tipo ·di trasporto si va ampiamente ,diffondendo con successo in altri paesi. Qu~sto è .un grosso errore di pianificazione, perché proprio nel trasporto rrierci è realizzabile, anziché la concorrenza, la più completa integrazione e coordinazione fra il mezzo su quattro ruote e quello su rotaia: come dice Gravier, << più che farsi concorrenza, ferrovia e strada si completano a vicenda, -e la seconda assicura i trasporti terminali » 7 , nonché, vorremmo aggiungere, quelli « iniziali ». Per un « rilancio» della ferrovia anche in questo senso, occorrerebbe dunque: 1) attrezzare almeno gli scali maggiori, intensificando la capacità di carico e scarico mediante l'adozione di « palette » e contain.ers; 2) concedere all'utente una ampia possibilità di scelta sul tipo di carro, e quindi accelerare la costruzione di carri specializzati; 3) aumentare notevolmente la rapidità e la puntualità delle consegne, specialmente per le merci più dep·eribili. Oggi, con1unque, sotto il « pungolo » della concorrenza di altri mezzi di )trasporto, le ferrovie so110 in tutti i paesi in fase di « risco,ssa » e vanno potenziando le loro attrezzature offrendo via.ggi più veloci e più como,di. Il Giappone è ormai da sei anni all'avanguardia di questo rilancio con la famosa linea del Tokaido, che collega Tokio con Osaka (515 Km.) in poco più di tre ore, alla media di 163 Km. all'ora, mentre sono in costruzione altri 4000 Km. di rete con le stesse caratteristiche di velocità. In Francia, Le Capitole, che raggiunge punte di 200 Km. orari sulla Parigi-Tolosa, ha fatto registrare alla linea un incremento di oltre il 35 % dei passeggeri in un ann.o. Anche in Italia sono in funzione, o entreranno fra breve in servizio, treni velocissimi sui percorsi Napoli-Roma (la cosiddetta Tartaruga) e Bologna-Milano. E anche in Italia l'azienda ferroviaria si propone di « recuperare » lo svantaggio nei con.fronti delle autostrade con un « piano decennale », per il quale si è stanziato un totale di 1.500 miliardi. Questo piano, « lanciato » nel '62 con un primo stanziamento di 800 miliardi, ha ·visto via via aumentare i fondi (150 •miliardi nel '67, 100 nel '68 -e450 per il '69-73) fino a raggiungere i 1500 miliardi che abbiamo detto, cui vanno aggiunti i 200 miliardi stanziati per la cosiddetta « direttissima » Roma-Firenze (che, comunque, merita un discorso a parte). Il piano mira in primo luogo a recuperare l'arretrato stato di ma7 J. F. GRAVIER, cit. 86 BibliotecaGino Bianco
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