.. Ugo Leone Occorre, dt1nque, influire anche a. questo livello sulle scelte degli ·utenti perché non ci sembra azzardato dire che, tranne una certa percentuale di aficionados di altri mezzi, chiunque viaggia è potenzialmente un utente ferroviario, a patto però che gli si: offrano validi « incentivi ». ·Le « variabili » nella scelta dei vantaggi offerti dai mezzi di trasporto a disposizione, sono essenzialmente tre: il costo, la sicurezza e la qualità del servizio. Le prime due giuocano senz'altro a vantaggio della ferrovia; la terza, ma non ultima per importanza, agisce invece, in misura talora deter111niante, nell'indirizzare la scelta verso un mezzo diverso. Ci pare, dunq11e, si possa essere decisamente d'accordo- con il già più volte citato Progetto '80 quando afferma che l'obiettivo· di assorbire in massima parte il traffico « intermetropolitano » a lunga e media distanza dovrebbe essere conseguito attraverso il massimo· incremento della velocità oraria, il miglioramento del comfort di viaggio,, l'integrazio,ne del mezzo ferroviario con quelli stradale, aeroportuale e portuale. Oggi, gli slogans più ricorrenti nell'azione p11bblicitaria di rilancio sviluppata dalle ·Ferrovie dello Stato, so,no fra gli altri: « F S vuol dire fiducia e sicurezza », « con il treno arrivate in centro ( e no11 avete problemi di parc/1egg·io) », « oggi ho fretta: prendo il treno », « è più convenien.te viaggiare in auto... se prendete il treno »... Sono formule che rispecchiano abbastanza la realtà; ma c'è dell'altro. La _velocità va aumentando in seguito allo sviluppo tecnologico e al miglioramento dei tracciati, ma in molti casi il con1fort di viaggio lascia anco,ra a desiderare. I veloci e comodi elettrotreni, quale l'« Arlecchino» tanto· per fare un esempio, sono troppo spesso riservati a çhi può acquistare un biglietto ·di prima classe oltre alla « prenotazione obbligatoria » (da pagare anche se viaggia in piedi); chi deve viaggiare da Pescara a Ro1 ma, siamo sempre nel campo degli esempi, in seconda classe trova troppo spesso « sfiancanti » sedili di legno; chi parte alle 7 del mattino da Napoli diretto a Bari deve coprire quattro ore di viaggio senza poter bere un caffé, perché sul treno manca il servizio bar. La rivalutazione del servizio ferroviario impone, dunque, una impostazione meglio rispondente alle esigenze. degli utenti, esigenze che sono sempre maggiori e più « raffi.nate »: sedili co1 modi e funzio,nali, bar, tabacchi, giornali, telefono ecc. Realizzate queste premesse, cioè superato l'ostaco 1 lo delle carenze qualitative del trasporto ferroviario,, saranno i fattori « oggettivi » che, là. dove conveniente, avvantaggeranno il trasporto ferroviario rispetto a quello stradale « tanto più quando la crescente congestione delle aree urbane e degli spazi aerei avrà ulteriormente allargato il margine di vantaggiò delle ferrovie·». 84 Biblioteca Gino Bianco
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