Nord e Sud - anno XVII - n. 123 - marzo 1970

.. Argomenti Fuori dell'Inghilterra, tuttavia, i progressi non furono altrettanto rapidi. Mentre la costru.zio11e delle ferrovie britanniche era affidata all'industria privata, altrove, a causa della penuria di capitali, si rendeva indispensabile l'aiuto dello Stato; e questo rallentò la marcia del nuo1 vo mezzo. D'altra parte i « partigiani» 1della ferrovia non erano molti: « bisognava lottare contro le prevenzioni degli economisti e degli uomini politici, contro l'ostilità dei carrettieri, dei marittimi, dei pilo1 ti delle ' diligenze dell'acqua' ... » 4 • Così in Francia, ad esempio, nello stesso 1841, esistevano solo 570 km. di strade ferrate, appena un quinto, cioè, della rete inglese; in genere, sul contine,nte europeo, ci si limitò a costruire linee « sporadiche » per congiungere le capitali a vicini luoghi di residenza: Napoli a Portici, Parigi a Versailles e Saint-Germain, Berlino a Postdam. Tuttavia, dopo gli anni '40, anche e soprattutto per la spinta di ingegneri, finanzieri e speculatori, si con1inciò a creare un certo « clima ferroviario »; e l'esempio della prosperità delle linee inglesi fu molto stimolante per tedeschi, belgi, svizzeri e francesi. Le linee ferroviarie cominciarono a svilupparsi e contro gli 8.000 Km. esistenti nel 1940 si passò, in dieci anni, a 38.000, sino ai 363.000 del 1881 e al milione e 300.00 del 1951. Parallelamente è aumentata la potenza delle locomotive -da 20 a 8000 CV -, la capienza dei convogli - dai duecento passeggeri e dal centinaio di tonnellate di merce dei primi treni al migliaio attuale degli uni e delle altre -, la velocità media, infine, passata dai 40 Km. orari del 1850-60 ai cento e più, talora molto più, di oggi. Se a questi dati numerici « freddi », ma significativi, si aggiunge la capacità che ha la ferrovia di penetrare in quasi tutti i campi, dalla montagna al deserto e alle regioni artiche si ha un quadro preciso di quanto grande sia stata la rivoluzione pro,vocata dal suo « avvento » nel campo economico e sociale e, quindi, delle relazioni umane in generale. È soprattutto a partire dal 1850 che la ferrovia comincia ad esercitare un monopolio sui collegamenti continentali e mette il trasporto alla portata di tutti e di tutte le attività: dal turismo popolare alle attività crescenti dell'-industria, a1le operazioni « strategiche ». Insomma, approvvigionando le fabbriche di -materie prime e smaltendo la loro produzione, la ferrovia diventò un « agente » essenziale dello sviluppo• industriale del XIX secolo. L'età della ferrovia, comunque, -non supera i tre quarti di seco 1 lo: come l'èra del vapore aveva visto il suo apogeo verso il 1910, la depressione economica del 1929-31 rivelò che la ferrovia non era più l'unico« re- .. 4 RENÉ CLOZIER, Géographie de la circulation, tòme I, Génin, Paris, 1963. 79 Bi . l~otecaGino Bianco

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