Nord e Sud - anno XVII - n. 123 - marzo 1970

Ugo Leone delle comunicazioni. Con la sua capacità di trasporto, infatti, la ferrovia accresce la capacità di produzione e intensifica il dinamismo della vita moderna sotto la spinta di scambi più mobili e più potenti. Tuttavia, non bisogna imn1aginare la ferrovia ~ome una « brutale irruzione » nella vita di relazione esistente al suo apparire. Nel XVIII secolo, e all'inizio del XIX, il miglioramento della viabilità e il trasporto « accelerato » avevano già avuto una notevole influenza in questo senso. Co,munque, dopo, il 1830 i trasporti subirono una completa rivoluzione con la comparsa della circolazione meccanizzata e la ferrovia è cronologicamente il primo di questi nuo1 vi mezzi di trasporto. Un tipo di trasporto sui ge11eris, che si distingueva da tutti gli altri per il fatto che richiedeva una via speciale: la strada ferrata, appunto. In realtà, il binario era stato· creato molto tempo prima che la forza motrice meccanica sostituisse que11a muscolare degli uomini e degli animali; alcune miniere del Tirolo del XVI secolo ce ne offrono forse l'esempio più antico. Questo tipo di attrezzatura fu poi « importato » in Inghilterra; qui l'evoluzione successiva della rotaia permise di costruire autentiche vie di binari adatte alla circolazione di veicoli pesanti e costituì il « supporto » più idoneo alla trazione meccanica delle macchine a vapore. La prima locomotiva a vapore si può considerare quella costruita nel 1802 da Trevithick e Vivian e successivamente perfezio 1 nata da George Stephenson (1814-15). Nel 1825, in seguito alla progettazione di un canale navigabile fra Stockton e Darlington, lo stesso Stephenson presentò t1n progetto alternativo di ferrovia a binario unico che, approvato dal Parlamento, permise al treno inaugurale di coprire il percorso Bruselton-Stockton in tre ore, alla velocità massima di 25 chilometri orari, trainato dalla locomotiva Lokomotion progettata da Robert Stephenson, figlio di George. Era solo l'inizio. Il successo della ferrovia fu, in Inghilterra, abbastanza rapido: nel 1841 esistevano nel paese già 2.520 Km. di linee. L'Inghilterra, all'avanguardia in campo industriale, si pose dunque « in prima posizione » anche nel campo dei trasporti (né poteva essere altrimenti, data la str~tta relazio,ne esistente tra produzione industriale e mezzi di trasporto). Un primato che le permise non solo di realizzare una rete ferroviaria che andò sempre più infittendosi, ma anche di fornire materiale e capitali ad altri paesi, quali gli Stati Uniti e la Francia ·3. 3 La stessa Napo1i\-Portici, la prima ·linea ferroviaria « italiana » inaugurata il 3 ottobre 1839, era servita da locomotive ordinate presso la fabbrica Longridge Starbuck & Co. di Newcastle-Upon-Tyne e « fatte a somiglianza delle priù perfette del celebre R. Stephenson ». Cfr. LUIGI DE RosA, Iniziative e capitale straniero nell'industria metalmeccanica del Mezzogiorno 1840-1904, Giannini, Napoli, 1968. 78 Biblioteca Gino Bianco

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