Nord e Sud - anno XVII - n. 123 - marzo 1970

Enrico Vitiello porti tra il P.C. e la sinistra non-corp.unista. Alain Savary è stato al riguardo molto esplicito: « il Partito Socialista - ha detto - non può identificarsi con un uomo del P.C. Alcune posizioni di Garaudy sono vicine alle nostre, ma altre sono più · lontane. Dei comunisti hanno potuto porre delle domande sul funzionamento del centralismo. democratico ». Ed ha aggiunto, con un « distinguo » discutibile: « Ciò che ci interessa sarà la risposta a questi problemi di espressione, di libertà, di contestazio,ne, di •discussione, non già all'interno di un partito·, ma all'interno, di una d·emocrazia ». Perciò bisogna credergli, quando accenna ai punti di divergenza col filosofo comunista: Garaudy, che non ne fa u11 mistero (lo ha dichiarato a « Le Nouvel Observateur ») pensa che il P.C. « nel suo funzionamento interno debba dare la prefigurazione di quella che sarebbe una ·democrazia socialista in Francia ». Del resto, anche il Partito Socialista francese non ha una linea politica chiara. L'ala destra si mostra riluttante al dialogo coi comunisti e André Chandernagor, che ne è divenuto il leader dopo l'avvicinamento di Defferre alla maggioranza,· continua a dare molti grattacapi al gruppo dirigente. A dicembre, forte dell'appoggio, della maggioranza dei senatori e di 17 deputati, Chandern·agor era intervenuto, nonostante il divieto del partito, alle giornate di studio « per un'alternativa di progresso », promosse da un gruppo di .personalità di orientamento centrista e con la partecipazione di esponenti radicali e ~elio stesso presidente del Centro Democratico, Jean Lecaunet. Prendendo la parola, Chandernagor illustrava la sua concezione del socialismo: « bisogna cancellare la paura che ancora suscita la parola socialismo. No,i vogliamo trasformare la società, il che non significa che vogliamo cambiare ciò che va bene, ma semplicemente amministrare in base a un metodo ragionevole ». Per il suo, atto di insubordinazione è stato oggetto di un pubblico richiamo. Qualcuno si è dimesso in segno di protesta; e la situazione deve rimanere tesa, se « Démocratie Socialiste », di cui Chandernagor è direttore, invitava recen,temente i propri sostenitori a non cedere alla tentazione di lasciare il partito. Nei rapporti con gli altri partiti della sinistra, i socialisti, che sono oggetto di una corte insistente da parte dei comunisti 1 non nasco·ndono, a loro volta, mive annessionistiche sul partito· di Mitterrand, che vorrebbero assorbire a non lunga scadenza, e al tempo stesso seguono con molto interesse il tentativo di rinnovamento dei radicali, loro· « alleati naturali ». Il giudizio di Mitterrand sui radicali è diverso. « È una nuova classe di ·borghesi che aspira al potere e che per arrivarci deve scartàre la borghesia tradizionale ,di diritto. divino» - ha detto, commentando il manifesto di Jean Jacques Servan Schreiber; ammèttendo, però, in 70 I Biblioteca Gino Bianco

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