Nord e Sud - anno XVII - n. 123 - marzo 1970

Enrico Vitiello popoli ricchi e popoli poveri. La conclusione è che, per proporre tesi simili, Garaudy è « ottenebrato dalle -diffico1 ltà e dai rovesci subìti qua e là, nella dura e complessa lotta del movimento rivoluzionario internazionale ». Una volta dato il segnale, l'operazione è. scattata nei modi previsti. Accanto ai dirigenti centrali, sono scesi in campo quadri intermedi e semplici militanti di base. Per la prima volta, fo•rse, è tutto il partito a prendere parte alla « lapidazione » ·di un eretico: la democrazia comincia a farsi strada. Vi è stato anche chi ha solidarizzato con Garaudy; ma si tratta di poche person-e, giacché se è vero che occorreva rendere più credibile il carattere spontaneo della reazione della base, non bisognava nemmeno eccedere, col rischio di rendere un buon servizio all'avversario. Poi il Congresso. George Marchais, che presentava la relazione del C.C., dopo aver passato in rassegna i principali punti di contrasto co·n le tesi del filosofo, ha detto: « Il Partito ha dato prova di u11a lunga pazienza con Roger Garaudy. L'Ufficio Politico, il C.C. hanno spesso e fraternamente richiamato la sua attenzione sul carattere erroneo delle sue tesi », ma « egli ha sferrato dall'esterno la lotta co11tro il Partito ed ha seguito rapidamente la strada che porta dall'opportunism,o alla liquidazione ». I Ma è stato Etienne Fajon ad affrontare dettagliatamente il problema. Sareb·be impossibile riportare i punti essenziali del suo discorso; ci limiteremo a ricordare che, pronunciando l'elogio "di rito dell'Unione Sovietica e del « suo grande partito comunista », Fajo,n ha stigmatizzato il comportamento di Garaudy che « riprend·e contro l'URSS ed i paesi socialisti, bisogna dirlo, le· calunnie della reazione ». Il filosofo, che era in sala, ha ascoltato attentamente ed alla fine si è associato all'applauso, dei congressisti. Poco dopo prendeva la parola ed esordiva con queste parole: « Il nostro partito ha unanimemente condannato la messa in causa del ruolo dirigente della classe operaia, l'abbandono del materialismo dialettico e del centralismo d•e·mocratico, l'antisovietismo. Ed. io me ne rallegro, perché non mi sono riconosciuto in niente di tutto questo, benché il mio nome vi sia stato ostinatamente associato». Dopo aver sintetizzato le sue concezioni circa il nuovo « blocco storico», Garaudy ha accennato alle prospettive del socialismo in Francia, collegandovi il problema dell'organizzazione interna del partito. Poi, avviandosi alla conclusione, ha detto: « L'antisovie.t1smo è un crimine contro la Francia e contro la pace ... ma ciò che alimenta l'anticomunismo e l'antisovietismo non è un giudizio· lucido e pubblico sulle violazioni ·dei nostri principì, :rpa sono gli atti, 66 Biblioteca Gino Bianco

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