Nord e Sud - anno XVII - n. 123 - marzo 1970

·' .. Sul caso Garaudy I qualche tempo. Piu volte gli era stata· negata la possibilità di scrivere sui giornali del partito; ed era stata finanche vietata la vendita nelle librerie del partito e ai festivals de « L'Humanité » d•el suo libro Pour un modèle français du socialisme. La pubblicazione dell'articolo era forse il segno che qualcosa stava cambian·do all'interno del Partito Comunista? No di certo·. L'ape.rtura dimostrata da « L'Humanité », infatti, mirava a privare Garaudy di una delle argomentazioni piu difficilmente contestabili, offrendo al tempo stesso una prova di liberalità atta a facilitare il riavvicinamento· che i comunisti stavano tentando nei confronti degli altri partiti della sinistra. Co·munque, a prescindere dai suoi evidenti aspetti tattici, l'episodio venne giudicato p·ositivamente .. Seno·nché ben presto il disegno dei dirigenti co1nunisti cominciò a delinearsi chiaramente: nei giorni successivi all'articolo di Garaudy, « L'Humanité » prese a pubblicare quotidianamente lettere di militanti che prendevano, posizione contro le tesi del filosofo·. Ormai era chiaro che, andando avanti cosi per circa un mese, si sarebbe arrivati al Congresso con la prova che il partito era largamente ostile a Garaudy, il che avrebbe reso ancora più facile il suo allontanamento dal ·Comitato Centrale. È possibile che Garaudy abbia avuto sentore della manovra, ma come accusarlo di ingenuità, se finalmente gli veniva offerta quell'opportunità che gli era stata tante volte rifiutata? Co1 ntemporaneamente, la rivista. ·degli intellettuali co1 munisti « La Nouvelle Critique » pubblicava nel numero di gennaio un articolo di venti pagine, ·dal titolo assai significativo: Ou en est Roger Garaudy?, in cui si analizzava l'ultimo lavoro del filosofo: Le grand tourn.ant du socialisme. Il numero, largamente pubblicizzato, si esauri nel giro di una settimana, tanto da rendere necessaria una seconda tiratura. « La lettura di questo libro - affermavano gli autori - lascia una sensazione estremamente penosa. Si tratta effettivamente di una svolta. Quella dell'autore, essenzialmente ». Quanto alla tesi centrale del libro, il profilarsi cioè di un nuovo « blocco storico » in seguito ai mutamenti provocati nella realtà socio-economica dal pro1 gresso, scientifico e tecnologico, ed ai problemi di teoria e di organizzazione che questo comporta, gli autori sostenevano che la preminenza della classe operaia restava comunque assoluta e ribadivano la validità di un partito strutturato seco1 ndo lo schema leninista. A loro avviso, mentre Garaudy si propone di evitare il monolitismo fittizio, di fatto finisce per « santifi:. care il disaccordo » e per « parodiare Rocard da buo,n piccolo-borghese contento d'esserlo »; a livello internazionale, poi, vorrebbe sostituire alla lotta contro l'imperialisnJ.o quella contro il divario crescente tra 65 .Bibfioteca Gino Bianco -

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