... Girolamo Cotroneo ad essere l'interminabile presente della_ Cecoslovacchia»; ed aggiunge che queste voci annunciavano « un avvenire migliore che un gran colpo · di vento, poco dopo, ha spento come una candela; si è tentati di paragonarle alla luce che ci viene dalle stelle ~orte, ·perché sono state, prima che il paese venisse fatto piombare nuovamente nel silenzio, portatrici di un messaggio che non era diretto a noi ». Bastano questi pochi brani (che riportiamo dalla traduzione apparsa in Italia su « Il Giorno ») per capire lo· stato d'animo in cui esso è stato scritto e la capacità di suggestione che presenta questa prosa immaginosa e a un tempo asciutta, co1 mmo,ssa senza essere enfatica. Ma, passata l'emozione, subentra il momento della riflessione: la quale in questo caso non riguarda tuttavia il giudizio di Sartre sui fatti di Cecoslovacchia (al quale nessuno potrà negare il consenso 1 ), bensì la sua stessa persona, il ruolo da lui scelto nella c11ltura contemporanea, le sue responsabilità dirette e indirette. Si dice che Sartre abbia commentato co,n un ironico• « Ben gli sta! » il premio Nobel attribuito al suo amico-nemico Albert Camus: ci vien fatto di pensare che più di uno abbia commentato allo stesso modo il suo sdegno per il 21 agosto di Praga. Il suo scritto infatti non si può dire abbia raccolto unanimi consen 1si neppure fra gli intellettuali non comunisti: basterà pensare al durissimo giudizio espresso da Raymond Aro·n in una intervista co·n-. cessa ad Arrigo Levi e da questi pubblicata su « La Stampa », dove l'auto 1 re de L'opium des intellectuels ha affermato che le stesse cose che Sartre dice o•ggi, egli stesso le diceva venti anni or sono, e tutti, Sartre compreso, lo additavano come reazionario. Basterà ancora pensare a quanto 1 ha detto un intellettuale non c~rto intransigente come Aron, quale Carlo• Bo, che, sia pure con una certa timidezza, ha assunto un atteggiamento polemico·, scrivendo sul « Corriere della Sera » che gli intellett11ali comunisti, o « compagni di strada » come Sartre, si so,no ancora una volta rivelati « a rimorchio dei fatti », in quanto ci sono voluti gli avvenimenti di Cecoslovacchia perché il loro atteggiamento finalmente cambiasse; e ha rimproverato direttamente Sartre cui, già da molto tempo, « sarebbe spettato il compito di smascherare la truffa o, per lo meno, di prevedere ciò che fatalmente sarebbe accaduto». E non d·eve neppure essere trascurato il severo giudizio che Ignazio Silone, · in un'intervista co1 ncessa all' « Avanti! » e pl1bblicata pure dal « Corriere della Sera », ha espresso sull'attuale momento dell'ideolo·gia comunista, e nel corso della quale non ci pare abbia dimostrato particolare entusiasmo per l'atteggiamento di Sartre: posizione del resto ovvia, poiché l'autore di Uscita di sicurezza, molto• prima anche di Raymond Aron, aveva capito. e denunziato il volto del socialismo venuto· « dal freddo ». 60 BibliotecaGino Bianco
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