Nord e Sud - anno XVII - n. 123 - marzo 1970

Antonio Duva nel campo di azione del Ministro per la Rifor.ma Burocratica. E la mancata approvazione ,della legge sull',oridinamento della Presidenza del Consiglio non ha oerro conitribu:iito a chiarire la situ·azione. Un consigli 1 0 direttivo idi 13 m·embri, gerarchicaim.~nte indipen,dente dalla Pr~sidenza, m'a con 1 attrib'l1zioni limitate sotto il profilo am.ministrativo, sceglie - su suggerimento di un comitato scientifico di cinque membri - i docenti dei corsi che vengono ,svolti 1di,rettamente dalla ·scuol1a e si occupa, in ,genere, di tutte le questioni riguardanti l'ordinamento ,di1dattico e l'orga11izzazione della scuola stes1sa. Tan1to il consiglio direttivo 1 che il comitato scienti 1 fico sono p,resieduti ·da un direttore, nominato dal Presidente ·del Consiglio, che è quindi, in pratic'a, l'un.ico centro motore ·dell'ente, con poteri sia deliberativi che esecutivi. Il con,sigJio direttivo dovrebbe anche esaminare le questioni concernenti il coordinamento d'ell'attività degli Istituti e delle scuole ,per il personale organizzati p1 resso diverse amministrazioni ,dello, Stato. La scuola di Caserta non dispon.e, infatti, ·del monopolio ~dell'insegnamen1o nel cam·po delle discipline amministrative, e, ,d'altra parte, alla preparazione tecni:ca del personale di ailOU!Ilsiettori ,della ammi,ni,strazione ,provvedono 1 da anni istituti di alto livello, come quello ·delle Telecomunicazioni o come la scuola centrale tribUJtarria « Ezio Vanoni ». Affermò ,nel 1962, l'allora Ministro della Riforma Burocratica, sen. Giuseppe Medici, inaugurain 1do la nuova istituzione: « si tratta di concepire questa ~--cuolacom.e un organismo opera_nte in felice concorrenza ed emulazion~ tra un,a pluralità di iniziative che troveranno in essa un proprio centro di qualificato coo,rdinamento ». Questo in verità non sembra che sia in aloun modo avvenuto, probabilmente proprio per lo scarso potere e la limitata autonomia del consiglio direttivo della scuola .. M·a vi è anche un altro .aspetto negativo nell'ordi11amento della scuola di Caserita: tanrto i ·docenti che i componenti degli uffici sono elementi « comandati», dalle Università o ,dalle singole amministrazioni, e svolgono quin1di il proprio lavoro in condizioni di precarietà. Eppure fin ·dal 1964 appariva chiaro, come osservò il vi1 ce-prefetto Francesco Den.te sul notiziario interno delJ-a scuola da lui diretto, che « una scuola - come qu.alsiasi altro centro di studi - n·on può funzionare adeguatamente senza disp·orre di un piroprio nucleo operativo nel campo della docenza ». Né è solo l'aspetto didattico a risenti 1 re dell'assenza di un corpo docente stabile, ma è venuto meno anche un altro -com1pito, che pure la legge istitutiva aissegnav-a alla scuola ·su1 periore del'la pubblica amministrazione: quello di promu,overe e svolgere studi p,er il rniglioramento tecnico-amministrativo del pub1 blico impiego. La necessità che la scuola di Caserta fosse an,che un «centro.studi» fu sottolineato con ricchezza di argomenti ,dal sen. Medici, nel discorso che è sta,to prima ricordato: ma poi, come spesso capita, le intenzioni non si sono tradotte in fatti. Anzi, con il trascorrere ·del tempo, anche 1 la lettera della 54 BibliotecaGino Bianco

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