Gianni Bertoni diri,tto •di proprietà dei suoli dal diritto di costruzione, è quello• ·di trasfotm·are la lioenza edi,lizia da allltoriZZiazione in concessi on-e. Così facen-do nulla sarà più do,vuto a chi non otterrà la concessione e costruire ...: mentre invece ai concessionari sarà im.posto· un tr.ibuto ». A chi •spetterà erogare le concessioni? La risposta è che ovviamente spetterà « ~l comune che gestisce la disciplina urbanistica locale, o al consorzio dei comuni che si sostituisce al1' ente singolo ». Quanto alla duirata della concessione, giustamente Camp•o,s Venuti nota che questa non può essere permanente e « nemmeno superare eccessivamente i tempi di obsolescenza tecnico-economica della costruzione; diversamente si permetterebbe un seco1 ndo sf.ruttamento delle concessioni stesse senza co,rrispettiivo per la co,llettività ». La conclusione è periciò « che la concessione debba essere tempo,ranea e che la sua durata non debb 1 a eccedere i tem.pi di deperimento tecnico,..eco,nomico della costruzione ». Questa proposta, tuttavia, anche se perfettamente in linea con la lo·gica del prospettato nuovo regime per la proprietà edilizia, presta iJ fianco alle stesse critiche a suo tempo avanzate p·er il diTi1tto di superficie; e si tratta di critiche che, a nostro parere, rendono• ancora più problematica l'attuazione dell'in,tero, progetto. I·nfatti, il « tempo di deperimento tecnico-economico» a cui deve essere commisurata la durata della concessione può essere fissato in due m·odi; o a priori per ogni tipo di costruzione, oppu;re nei singoli casi, dalla constatazione dell'avvenuto deperime11to. In entrambi i casi le obiezioni so,no molte. Nel prim.o caso è ovvio aspettarsi che le costruzioni saranno fatte col massimo risparmio di rnateriale e che negli ultimi anni della concessione anche le opere di ordinaria amministirazione sananno sos.pese. Ancora più difficile ·poi sarà d'efinire la sorte delle costruzioni ,già terminate aill'atto dell'entrata in vigore della legge (è facile pronosticare le più scan·dalose disparità di trattarnento) per non parlare di quelle ·sqttoposte a vincolo di salvaguardia; è bene ricordare che buona parte del oentro storico di quasi tutte le nostre città è, giu•stamente, sottoposta a questa disciplina e poiché l'unica soluzione coerente (se si vuole salvare il principio dell'eguaglianza di tutti i cittadini ed evitare una dichiarazione di illegittimità costituzionale) è l'acquisto da parte dei co1 mu·ni di questo im,men,so patromonio immobiliare (sia pure senza tei1er con1 to delle ren.dite di posizione), è facile pro·nosticare che gli attu·aLi deficit dei bilanci com,unali diverranno un simbolo di ,irraggiungibile prosperità. Né è chiaro dove si troveranno i fon1 di perché l'ediJizia pop·olare cessi di essere appena una frazione irrisoria dell'attività edilizia privata. Ed alle costruzioni ché, nonostante ogni pronostico, arriveranno al traguardo della scadenza della concessione in uno stato ancora decoroso, quale sorte sarà riservata? Saranno egualmente demolite, sa,ranno acquistate dai comuni o sarà consentito ai proprietari di usufruirne ancora, dietro pagamento di un tributo commisurato al prob.abile tem.po di utilizzo dell'imm·obile? In queste co·ndizioni ognuno vede che definire in maniera sostanzia!- 50 BibliotecaGino Bianco
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