Nord e Sud - anno XVII - n. 123 - marzo 1970

Giornale a più voci termini del contrasto fra repub 1 blicani e socialisti che da taluni è stato anche intenzionalmente ed effettivamente strumentalizzato. Si legge, per esemp,io, in questo documento socialista che « è comunque incontrovertibile che la dilatazione della spesa pubblica nella sua p·arte corrente costituisce un grave fattore di instabilità». E ancora: « l'esigenza di elaborare un quadro generale previsio,nale della spesa pubblica (di tutta !'-Amministrazione pubblica, non solo dello Stato), fatta valere dai repubblicani, è un'esigenza giustissim·a ». Del resto, il discorso dei repubblicani sulle soluzioni possibili nel tem·p,o breve da raccordare alle risorse disponibili hic et nunc, e da scegliersi fra quelle che, se realizzate, possono contribuire ad aum·entare domani le risorse disp·onibili, e quindi ad allargare l'arco delle soluzioni possibili nel temp·o meno b,reve, è un discorso sulle priorità; e ad un discorso sulle priorità dovrebbero essere sensibili soprattutto i socialisti, per lo meno quei socialisti che no11 siano digiuni di lettt1re salve1niniane e cl1e non abbiano della p1 rogra1nmazione una concezione maccheronica. Se si tiene conto di questa considerazione e delle ammissioni che nel documento socialista suonano come ri·conoscimento, di certe preoccupazioni fatte valere dai repubblicani, si deve rilevare che motivo condizionante del contrasto è la discordanza sulla valutazione relativa alle risorse dis·ponibili: ai d·ati sui quali si fonda l'analisi dei repubblicani, i so1cialisti contrappongono altri dati, che sembrano autorizzare 1naggiore ottimismo o minore pessimismo per quanto riguarda la polit~ca degli i11vestimenti. Ci si potrebbe at1gurare, quindi, che siano giusti i dati sui quali si fonda l' « ottimismo » dei socialisti e sbagliati quelli sui qt1ali si fonda il « pessimismo », o l' « al,l·armi1smo » dei repubb1iaa11.1. E tuttavia, anche in questo caso, nel caso che siano giusti i dati ai quali si riferiscono i socialisti, resterebbe il p,roblema cli controllare e soprattutto di qualificare, più di quanto finora non sia stata controllata e qualificata, la dilatazione della spesa pubblica; che dev'essere anche e -soprattutto contenuta per quanto riguarda la sua parte corrente. Quanto poi all'esigenza di poter disporre di un quadro generale di p,revisione sugli imp·egni cui far fronte con la spesa pubblica e sul1'ampiezza del ricorso al mercato finanziario che si rende necessario per coprire gli imp,egni della spesa pubblica, si tratta piì1 che mai di un'esigenza « giustissima », e che richiede so·ddisfazione urgente, per accertare se i dati fom1ti dal Ministro del Tesoro il 19 dicembre alla Camera dei Deputati, e specialmente i dati del fabbisogn,o finanziario del settore pubblico, devono essere interpretati co·n un·a correzione nel sen·so cl1e la situazione è più grave o destin·ata a diventare p1 iù grave, di quella non certo tranquillizzante che già si poteva desumere dai dati del Ministro (e questa è l'opinione di taluni ambienti di esperti); o se, in·vece, possiamo ritenere (come sembra che altri ambienti di esperti riten·gono) che la situazione è tale da dover essere considerata migliore, e suscettibri.Jle di ulteriori miglioramenti, rispetto a quella riconoscib,i,le sulla base delle indicazioni fomite alla Camera dal Ministro competente e responsabile. Nel momento in cui scriviamo., potremmo forse confidare in un avvenuto 37 . . Biblioteca Gino Bianco

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