Nord e Sud - anno XVII - n. 123 - marzo 1970

.. . Le ACL/ in parcheggio , fronti di tutti i partiti politici, nori si può, com-e ha fatto Gabaglio, affermare, senza perdere il r.esiduo di credibilità, ·che « parecchie questioni di carattere metodologico restano da chia.rire » all'interno delle ACLI. E le qu·estioni di metodo nella ricerca, anche in quella più aperta e sp·re·giudicata, non sono q11estio11i da poco; sono pregiudiziali ad ogni discorso che· voglia avere un minimo· di· rigore logico. · Il Convegno di Viareggio, che a,,rebbe dovuto esprimere, appunto .dopo la fine del collateralismo, « una nuova politica nelle comunità locali », si è arr,estato dinanzi a contraddizioni non superabili, espressioni di quelle di fondo, ben p,ii1vaste, m~sse am_piamente in luce dal Congresso dello scorso, anno. Cosa p·uÒ significar.e l'affermazione del relatore Lizza che la gestione dei comu.,ni non può essere· né improntata a « efficientismo amministrativo », il quale non rappresenterebbe altro che uno schermo alle « contraddizioni strutturali », né volta « quanto più possibile a sinistra» perché ciò non modificherebb,e sostanzialmente la situazione; co,sa possono significare i « fondati timori » di Gabaglio per le Regioni, quando nessun accenno è fatto sui •contenuti di una politica ·che non vo1 glia essere né questo, né quello, ma un'altra cosa? La negazione del sistema e ad un tempo la conquista del potere in nom,e dei lavo,ratori erano rimasti fino, a qualche tempo 1 fa glì schemi dell'estremismo agitatorio di sinistra, che 11na più •approfondita coscienza della complessità dei meccanismi economici ,che condizionano lo, sviluppo, anche civile, ha fatto cadere. Ora tutto quel vuo,to fras,ario, senza analisi e senza scienza, se·mbra sia stato raccolto dalle ACLI e inse,rito nel filone del più confuso integralismo cattolico, che ap,pare singolarm-ente a,rverso all'evolversi dei tempi, in una in.discriminata negazione del progredire economico, ·avversato in sé e globalmente, per la presenza in esso di un asp·etto « consumistico ». T·ale disegno dovrebbe appunto partire dalla b·ase, -da una specie di « crociata sanfe.distica » del sottoproletariato urbano e camp·agnolo, in modo da « trasferire agli Enti locali (lo ha affermato un consigliere c.:omuna1e) la permanente confiittualità della classe come forza nuova e ailtonoma ». Per un disegno del genere, che è que]lo risultato dominante al Convegno, le ACLI non trovano alcuna propria co1 nti,nuità storica e neppure l'app·oggio -d•ellagerarchia ecclesiastica, cui pur debbo·no in qualche modo rispondere. Questa, infatti, mostra di rendersi conto dell'arretratezza co1 ncettuale e della scarsa p·ossibilità di in27 , ·ibli.otecaGino Bianco

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