Giulio Picciotti propri. Occo,rre guardarci, egli dice, dal « buongoverno cheT oggettivamente, finisce col rendere meno evidenti le contraddizioni strutturali ». Occorre rifiutare quelli cl1e ·anche da sinistra vengono, ritenuti obiettivi intermedi, di p·assaggio, di una certa rilevanza prop,ria, oltre •ch·e strategica, al fine dell'acqtiisizione di un maggiore potere effettivo nella società: « dobbiamo convincerci che il problema di fo11.do è di un diverso assetto, una diversa distribuzione del potere e re11derci conto che in ordine a q-itesto obiettivo scarse sono le possibilità di utilizzazio1ie dei livelli decentrati in ordine alle decisioni di governo ». Anche « l'istituzione dei consigli di quartiere, argo1nento di così viva attualità, in molte delle nostre città., si traduce spesso in strir,nento di democrazia formale e demagogica, funzionali all'assorbimento della, conflittitalità propria della cond'izione· itrbana ». Quindi « il conipito dei lavoratori, delle loro organizzazion.i, sarà soprattutto qtlello di esprin1ere e riuscire a formalizzare un c:ontropotere locale non itn 'g·over110 ' se è vero che la gestione di questo potere locale è comilnque inserito in una logica. superiore, volta comunque alla conservazione globale del s:istema tieo-cap,italista ». Il pri1no, intervento del dibattito st1lla relazione Lizza è stato quello d-ell'assis,tente ecclesiastico nazionale delle ACLI mons. Pagani. Il fatto è certaffiente significativo. S-ub.ito do1 po. il Co,ngresso di Torino « ]'Oss,ervato,re Romano », in un articolo, di Federico Alessandrini, aveva richiamato l'im.peg110 originale delle ACLI « associazione religiosa con scopi formati1;i di carattere spirituale e sociale », ben lontano dalla scelta per la po,litica in prima p·ersona che dal Congre.sso di .Torino è uscita co,me alternativa all1 0· sconfitto collateralismo con la DC. « Le scelte - aggiungeva « l'O·sservato·re Romano » - dovran110 perciò essere in ar1nonia con l'isp 1 irazione reli-- giosa del movimento. Atteggianzenti di altro tipo porterebbero lontani dal messaggio sociale della Chiesa; e le ACL/ non sarebbero più, almeno di fatto, iL11movimento catt<Jlico o di cattolici ». Ora qual'è l'obiez1on-e mossa da mons. Pa.gani a Lizza? « Secondo Lizza .- egli ha detto - la pritna preoccupazione verso l~ amministrazioni locali è. di considerarle come un falso obiettivo perché esse sono sovrastr1,tture. Mi chiedo fino a dove l'ente locale è sovrastruttura e più precisaniente fino a che ptLnto · il comitne nell'oggi è provocatore di nuova vita percfzé non è pura sovrastruttura ». Inoltve, « il secondo termi11e di co1ifronto per cui una posizione di scontro è solo verticale mi porta a pensa,:e alle tesi del 24 BibliotecaGino Bianco
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