Nord e Sud - anno XVII - n. 123 - marzo 1970

. ,. Lettere al Direttore del corpo (Erikson, Infanzia e Società): nel nostro caso, tra le varie strutture del Paese. Risulta evidente che l'arresto nello sviluppo di una o più parti del corpo può determinare una interruzione del giusto ritmo dei tempi e della e della successio,ne normale dei caratteri evolutivi tale da determinare un.a proporzione che sconvolgerebbe l'armonia funzionale della crescita e produrrebbe delle disarmonie in eccesso « monstrum in excessu » o in difetto « monstrum in defectu ». La politica 1neridionalistica ha ormai venti anni, lo sviluppo economico e sociale del Sud ha seguito parallelamente lo sviluppo del Paese e della intera società la quale non si è realizzata nel suo insieme con eguale armonia. Alcune parti del nostro sistema si sono sviluppate certan1ente con maggiore vigore di altre in contrasto con le leggi dello sviluppo progressivo e temporale. Accanto ad una struttura produttiva fortemente sviluppata capace di trascinare il sistema, si riscontra una sempre più accentuata inadeguatezza delle strutture sociali e civili che non si sono proporzionate alla crescita economica del Paese. Il senso di insoddisfazione che oggi pervade il Paese sembra scaturire dalla consapevolezza che il sistema, dopo essersi sviluppato in senso produttivo, cerchi un nuovo equilibrio fisiologico interno attraverso un più armonico sviluppo delle sue parti. I problemi che sono sul tappeto - dalle riforme scolastica e ospedaliera alla riforma urbanistica, all'ammodernamento delle strutture amrninistrative - danno una precisa dimensione dei problemi da risolvere e delle en,ergie che per essi occorrerà spendere. Si può quindi affermare che il problema del Mezzogiorno acquista oggi una dimensione nuova rispetto alla complessità ed all'urgenza dei problemi da risolvere. Si potrebbe dire che il Mezzogiorno ha avuto il suo sviluppo e che l'impegno per esso dovrà temporaneamente cercare un compromesso con le più inimediate esigenze che emergono dal Paese. Senza questa armonizzazione tra le varie istanze, lo sviluppo produttivo auspicato per il Sud non potrebbe portare i benefici in termini globali che si ù1tendono ottenere a livello nazionale. Occorrerà, quindi, attendere che il Paese acquisti più elevati livelli di vita in relazione alle nuove esigenze che l'intensità dell'espansione produttiva ha creato e che attengono più particolarmente all' aziotze pubblica, impegnata sempre di più nel soddisfacimento di una domanda crescente di beni e servizi sociali e nella riduzione delle disuguaglianze tra i cittadini. Questo non significa che questa stasi renda vane tutte le energie spese in questi anni nel Sud e che hanno favorito i prin1i sintomi di un autonomo sviluppo produttivo. È proprio del normale sviluppo fisiologico di un dato organismo che si debba assistere ad una interruzione nella sua prima fase di sviluppo. Certamente questo periodo di attesa è importantissimo, poiché dalla ripresa o meno della sua crescita dipenderà la sua definitiva soppressione b la sua completa evoluzione. Una volta superato questo stato di attesa, l'oflgano può anche essere imperfetto o sottosviluppato ma la sua natura e la sua esistenza non possono essere più cancellate. 127 ·B.i 1-iotecaGino Bianco

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