Nord e Sud - anno XVII - n. 123 - marzo 1970

Recensioni tura filosofica del Petrarca in polemica con u·n'interpretazione idealistica che, con troppa fretta, fa del poeta un precursore a tutti gli effetti della concezione laica e mon1dana dell'esistenza. Ciò non significa, però, ricon,durre il poeta ad un am,bito di inte:ressi anco·ra in gran parte medioevali, ma solo chiarire i limiti e i contenuti effettivi d1 ella sua modernità. Già a propos1to dei Rerum memorandarum libri e del De vita solitaria, in cui compaiiono pur all'1intemo dei tradizionali schemi didascalici medievali, i temi più cara,tteris.tici deHa riflessione petrarchesca - il retaggio agostiniano, la presenza di Cicerone, l'otium - Schiavone rileva che la classicità ·e il cristianesimo stanno, per il Petrarca, in « sostanziale e armonica continuità. Cosicché la modemi 1 tà pet·rarcl1esca non va certo individuata in un ritorno alla classicità in sostituzione o in alternativa dell'ideale cristiano» {p. 34). Questo discorso è valido pure per il De otio religioso e per il Secretum. In quest'u,ltima opera, l'agostinismo del Petrarca è evidenziato nelLa sua genurina natura di ideale etico-escatologico che non ha nulla a che vedere con l'agostinismo di Si,giieri o di Boezio di Dacia in quanto attin·ge la sua più profonda originalità nel suo essere filtrato « attraverso il moralismo ciceroniano grazie ad un processo di sintesi nel quale la contin,uità tra Cicerone e Agostino è avvertita e garantita dalla continuità tra eticità ed esc·atolo1 gicità del sapere, ossia tra la dimensione essenzialmente pratico-.morale della filosofia e il suo sbocco nella via sapienziale sul destino ultJi.mo dell'uomo » (p. 40-1). E tuttavia se il confli:tto interiore è auten,tico, il discorso su1 l conflitto è « retorico ed enfaitiico » e la condanna radicale dell'amore ne è segno evidente. Ciò conferisce allo scritto - a torto sopravalutato dal Cassirer - il carattere di un documen,to im,portante men,o per la ricostruzione del pensiero filosofico del Petrarca che per la comprensione della sua personalità. Diverso, invece, è il caso degli /11vectivarun1 contra medicuni quendam libri IV, che pongono in luce l'aspetto essenziale della filosofia petrarchesca: « la radicale insoddisfazione per una cultura verbale ed astratta e per 01gni ricerca di tipo naturalistico in uno con l'istanza di un sapere morale ed umanistico» (p. 50) che ha come fonti Cicerone, Agostino, il Platone morale (Pedone, Menane). In polen1ica con ogni forn1a di Scolastica, di indagine logica, dii ricerca naturalistica, la filosofia pet,rarchesca si presenta « apparentata strettamente alla poesia, in qu·anto impegno di riforma morale e di elevazione spirituale dell'uomo, realizzato nel tentativo di in,ren·dere a fondo i problemi del mondo umano nell'amb,ito delle concrete dimen·sioni della viita » (p. 54). Ma il valore della moralità, sottolinea Schiavone, non si estende anco·ra alla « prassii civile, social,e e politica » e il sapere rimane legato ad un ideale contemplativo di stampo classico. « Sfugge, cioè, al Petrarca la complessa ricchezza della prassi; e questo è fo,rse dovuto alla riscoperta dell'u,omo in una prospettiva dii tipo ind1viduali 1 strico (no.n del tutto esente, quindi, dal modello dri. una antropologia contemrplativa) » (p. 55). 121 Bib.li teca Gino Bianco

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