Nord e Sud - anno XVII - n. 123 - marzo 1970

Aldo Canonici ormai giunto anche per l'Italia il momento ·in cui ci si p1 ossa affiancare agli altri paesi più evoluti, nel campo della legislazione sul matrimonio, c'è chi con scetticismo ritiene che, anche se tutto semb,ra procedere per il meglio, qualche espediente veflrà alla fi,ne escogiitato p1er bloccare ogni decisione. Dietro le diatribe, le professioni di religione, i richiami continui alla Costituzione, le dotte drssertazio,ni p1 ro e contro il divorzio, esiste però una realtà dolorosa e spesso trascUJrata: gli uo,mini che da questa legge attendono una soluzi,ane, sia pure parziale, ai p1 ropri pro,blemi. Quanti si trovano in questa condizione? Cinque milio,ni, qualcosa come la pop,olazione di tutta la Svizzera. Un decimo della p·opolazione italiana tra separati, coppie illegali, figli e vedove bianche. E se semb,ran•o tanti, occo1 rrerà seguire i ragionamenti che fa Gabriella Parca n·el suo ultimo lib1 ro (/ separati, Rizzoli edit.). L'autrice è già noita nel campo· delle inchieste a carattere sociologico: ricordiamo, dieci anni or sono, IJe italiane si confessano, nel quale erano state selezionate alcune delle lettere più s,timolainti indirizzate ad alcuni settimanali femminili. Successivamente la P.arca tornò alla ribalta con / Sultani, una lun,ga in,dagine sulla mentalità e sul comportamento dell'uomo italiano nei riguardi della do,nna. Ora, con questo volume, la scrittrice sposta il discorso sui separati,· su coloro cioè che sop,portano il peso· di una legislazione assurda. Una massa di persone che non sono né libere né sp·osate e pagano tutti gli svantaggi dell'una e dell'altra co,ndizione, senza ricevere alcun vantaggio. Persone sottoposte oiltretutto a una co,ntinua mi1 naccia di ~icatto, in quanto la fedeltà coniugale è u·n obbligo 1 che, an1 che dop,o la separazione, co1 ntinua a essere tutelato dai carabinieri; inoltre il p·adre conserva semp 1 re il diritto della patria potestà e può, quando, vuole, sottrarre il figlio, alla madre denunc~an,dola per adulterio. Mentre altrove, come nei paesi scandinav.i, 'si giunge o,ggi addirittura a sperimentare il matrimonio di grup,po, la nostra sitt1azione sfiora da un'opposta visuale il limite del ridicolo. Per dimostrarne l'assurdità in modo p,iù sistematico, Gabriell·a Parca si è servita di un campione rappresentativo di 250 separati - 125 u·omini e 125 donne - interrogandoli a fondo con il metodo dell'intervista. Un contatto non semp·re agevole, in quanto la gen1 te è restia a parlare di questo, arigo1 mento e i tabù sono notevoli. Una volta p·erò aperto, il diaJo,go, questo] non poteva non fo,rnire una ricca serie di d·ati. Innanzitutto, perché un matrimonio f~llisce? Alla separazione si arriva soprattutto per due motivi: adulterio e incon1ipatibilità di carattere. Nel caso dell'aidulterio 1, se chi lo compie è la donna, basta la semp 1 lice scoperta dell'accaduto per giungere alla separazione; se invece l'adultero è il marito, raramente la coppia giunge a dividersi, a meno che l'altra unione non abbia un·a durata di an,ni, fi·nendo in pratica per scinder.e l'uomo tra due famiglie. A questi n1otivi se ne aggiungono naturalmente altri: .quelli di carattere eco,nomico, quelli dovuti ai lunghi di1stacchi e infine i maltrattamenti; quasi 118 Biblioteca·GinoBianco

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