Nord e Sud - anno XVII - n. 123 - marzo 1970

/ Recensioni decennio è venuto organizzandosi, se non un modo, legittimo e riuscito, di far critica letteraria contro ogni intenzione percepibrile in merito? E, alla sua volta, questia considerazione che cos'è se non... M1 a a questo punto il lettore « del1 lo schermo » non basta più, giacché la malizia anche nei s,uo1 i più professionali cultori, in fondo si accontenta di poco: 1e b1 asta ammiccare, paga di aooertare l'indiscussa p1 rosecuzione del suo diritto d'intervento. Rico,noscerlo significa però 1 darle crredito. E a noii, ovviamente, p,are proprio che intorno al modo di leggere certi libri ruoti tutt'intero Cultura e mutaniento sociale, nonostante qualche fuorviante richiamo dell'Introduzione, poniamo: « •.• le recenti oonoentrazioni economiche promosse da grup·pi p·rivati (l'accordo FIAT-Citroen) e da gruppi statali (il controllo IRI-ENI sulla Montedison) ... » (p. 14). Se infatti la verifica ,di ogni nomenclatura di co-- modo è solo e soltanto nel rendimento dell'oggetto in questione, nel nostro caso ci vuo,l molto poco, ·a sbandire ogni tentazione politico-sociologica. In questa direzione, dopo di aver ,dichiarato che « l'idea di cultura che isp,ira questa rassegna [ ...] di p1 roblemi, figure, episodi, è quindi la p1 iù estensiva possibhle: politica, letteratu·ra, sci,enze umane ... » (p. 7), si p•uò forse con tranquillità affermare: « Ma i1 l fatto che l'altra Italia non abbia suscitato, paral 1 lelamente ai suoi gravi ·disagi, un'assidua 'critica della p-overtà ', è una prova fin tropp·o evidente della strutturale labilità che adduggia la nostra cultura, lairgairnent1 e priva ·di spirito scientifico» (pp. 18-19)? Basterebbe, opiniamo, il ricorso ail più disadorno giornale murale del P.C.I. per allestire una risposta annichllainte. O, ancora, come si fa a non chiedersi in quali ter1nini di percentuale siano predioabili le notazioni sulla « titologia » dei politici giovanili d1 ell:a D.C. - « così dal ,dopoguerra - ma in questi ultimi anni la corsa è diventata frenetica - maturano innesti fra S. Agostino e Mumfor-d, Dossetti e Gramsci, Maritain e Dorso, Gob·etti e Mounier, Martinetti e Gaiibraith ... » e così via, per ·altri sei righi (p. 92) - o quelle sul nuovo status degli universitari - « Oggi, ad esempio, lo studente sensibile ai problemi politici e culturali guair.da al futuro non tanto con il senso d'iillsicurezza d'una volta ... » (pp. 77-78)? È evidente che in casi del ~,enere, e specie nel seco1 ndo, le uniche depositarie della verità sono le cifre, e eh~ risiede solamente nelle oscillazioni cui vengono più o m·eno esposte il segreto della lettura: si può trattare 1sia di paternalismo illuminato e no, che di p·assione democratica o di irrrisione eversiva. Ma dir questo non significa affatto condannare tutto l' « altro » che in Cultura e mutçimento sociale c'è in aggiunta al giudizio su questo o quel libro, questo o quel romanzo. Non è oerto la nostalgia per la « critica pura» - speriamo che siia chiaro - ·che qui si vuol far valere, b·ensì soltanto l'esigenza di individuare senza incertezze l'oggetto su cui si discute: in funzione del qual,e tutto l' « altro »·appunto diventa un materiale di costruzione nuovo per il nostro mercato tradizional 1 e ma dal rendimento imme~ diato. Critica letterari·a, dunque, con certe premesse culturali, fortemente contemporanee, legate ai pii.1 cogenti innesti nell'area culturale italiana del115 .. ibroteca Gino Bianco

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