Nord e Sud - anno XVII - n. 122 - febbraio 1970

' •. / Il riassetto della Campania p-uò p.assare alla definizione di indicazio•ni più precise e meglio artico,late, ·da tradurre in termini urbanistici, e così via 1 • È questa la strada che si sta, sia pure faticosamente, battendo in Campania p,er giunge~e alla precisa definizione di un assetto territoriale della regione che elimini i principali guasti provocati dall'inco1ntro1llato1es.pan·dersi delle tendenze insediative in atto 1, e che si presenti adeguato 1 a consentire in prospettiva una migliore ut.ilizzazio•ne delle riso,rise ed un più ordinato e civile assetto urbanistico. Esamineremo pertanto qui di seguito 1 il co,ntenuto dei documenti fin qui prodotti dal C.R.P.E. e ·dal Provvedito,rato 1 della Camp1 ania in materia di ·assetto territoriale, •per formulare alla fine qualche osservazione· sullo stato della pianificazione del territojrio, nella regione. 2. Le indicazioni fornite dal C.R.P.E. in materia di assetto territoriale. Dai documenti del Comitato Regionale p,er la Pro1 gran1mazione Economica più rilevanti ai fini della preoisazio 1 ne degli indirizzi da seguire in materia di assetto territoriale 2 si desume un qua,dro1 in.dicativo così sintetizzabile. Le finalità pol1 itiche assunte a fondamento del processo, di sviluppo economico regionale consistono: a) nell'attivazione di una struttura economica regionale sempre più qualificata in senso, auto,pro 1 pulsivo; b) nel p,erseguimento di alti livelli di occupazione in un quadro di ,più equilibrata ed efficiente distribuzio,ne dei posti di lavoro 1 tra le diverse att,ività economiche e tra le diverse parti del territorio regionale; e) nella rapida riduzione e progressiva eliminazio,ne dei flussi emigratori. Tali finalità trovano le loro specificazioni a livello dei siingoli set1 Nell'attuale assetto organizzativo dell'attività di programmazione, le procedure da seguire per il coordinamento tra le politiche di programmazione economica e quella di pianificazione urbanistica sono stabilite da una circolare congiunta dei Ministri del Bilancio e dei Lavori Pubblici del 23 luglio 1966. Tali p,rocedure preverdono appunto un iter di « andata e ritorno» dei documenti preparatori del Piano Territoriale di Coordinamento tra i C.R.P.E., cui è demandata la competenza in materia politico-economica, ed i Provveditorati Regionali delle 00.PP. cui è deman- . ' data la competenza in materia tecnico-urbanistica. I C.R.P .E. pertanto approvano delle « indicazioni generali » in materia di assetto territoriale, sulla base delle quali i Provveditorati elaborano delle « ipotesi » ~ anche alternative _. di assetto del territorio regionale. Una volta che i C.R.P.E. abbiano discusso e approvato (o modificato) tali « ipotesi», i Provveditorati possono procedere alla elaborazione del vero e proprio Piano Territoriale di Coordinamento. 2 Si tratta delle « Indicazioni generali per la formulazione dell'e ipotesi di assetto territoriale » ( del giugno 1967) e dello Schema di sviluppo economico regionale 196670 (specie i Capp. I e III). 83 ~i ~Iiot~caginobianco

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