.. / La metropolitana della nietropoli gion·ale, mentre a Parigi la stessa funzione sarà svolta, oltre che dalle linee di Banlieue già esistenti, dalla nuova metropolitana regio,nale in corso di costruzione per co·nto, della R.A.T.P. Il p•roblema attuale quindi è quello di individuare delle so1luzioni le quali favoriscano la politica di riassetto territoriale della principale area metropolitana del Mezzogiorno, ed allo stesso tempo diano l11ogo a delle scelte suscettibili di effettive realizzazioni. Queste so,luzioni non possono che essere viste in un quadro generale, che è proprio il Piano dei trasporti, documento cui fa esplicito riferimento1 la ricordata legge 1555 al suo· secondo comma. Tale Piano di trasporti 110,nè stato certo· poissibile eseguire né in sede di Piano, Rego,lato,re, limitato per esplicita istruzione del Ministero, LL.PP., all'area napoletana, anche se nel documento è evidenziata la esigenza di estendere lo, studio· ad area più vasta che non quella propria del Comune di Napoli, né in sede di Piano Territoriale di Co•ordinamento, che può affrontare il problema solo oggi, quando cioè sono state approvate le ipotesi di assetto territoriale. 5. Gli aspetti fi1 nanziari della legge di cui si parla presentano un particolare interesse sia per quel che rigt1arda il contributo dello Stato sia per le mo·dalità con cui esso, può essere connesso. Innanzi tutto, la legge adotta uno schema analogo, a quello utilizzato per la co,ncessio·ne delle autostrade, e cioè l'erogazio,ne, a favo,re dei Comuni che intendono costruire metropolitane, di un contributo annuo, per trent'anni, non superiore al 6% delle spese necessarie per la costruzione delle linee. Ciò lascia presumere quindi che nell'arco di 30 anni la so1 mma anticipata potrà essere restituita co,n un'aggiunta del-- 1'80%, il che certo non è sufficiente a coprire gli interessi che si dovranno pagare per la anticipazione del capitale da restituire nel perio·do di trent'anni previsto. Si pone quindi fin dal principio per le aziende il pro,blema di sopperire alle differenze fra quanto si potrà ricavare dal totale dei contritributi e quanto dovrà effettivamente ero,garsi: ciò ha comportato·, ove si è ado,ttato lo stesso metodo (per es. Tokio ), il deficit diei bilanci aziendali. La seconda osservazione, che scaturisce dall'art. 3 e che corregge forse l'eccessiva a•pplicabilità di una legge con la quale posso,no essere concessi contributi a Co,muni o agglo1nerati di Comuni con po,polazione complessiva non inferiore a 400.000 abitanti, è quella che rinvia la co,ncessione ·del co,ntributo alle indicazioni del Comitato Interministeriale della Programmazione Economica. 79 -JBibliotecaginobianco
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