.. Argomenti all'esistenza di una serie di procedure o di controlli molto spesso più formali che sosta11ziali, che rallentano, notevolmente l'iter amministrat,ivo di atti che dovrebbero essere svolti con adeguata tempestività. Ed anche in questo caso, la soluzio·ne è co]legata alla rifo1 rma dell'amministrazione pubblica, alla definizione di precise responsabilità, ad una rip,a:rtizione delle competenze per valore e per territorio. Non è possibile approfondiire questo argomento, al quale è stato necessario accennare per porre in risalto un altro importante elemento di condizionamento dell'attività finanziaria statale. È piuttosto il caso cli sottolineare un altro importante aspetto. Come si è già accennato, la finanza statale mette in moto, direttamente o in.direttamente, sia co,n le sp·ese di parte corrente che con le spese in co1 nto capitale, molti meccanismi economici. In parecchi casi ciò avviene facendo intervenire, oltre alla Tesoreria, altri intermediari fina•nziari: in particola·re istituti di credito specializzati, so,prattutto a medio 1 e lungo termine, che, alla fine, fanno pervenire agli interessati (soprattutto alle imprese) le somme in vario modo stanziate a loro favore. In altri casi, le erogazioni avve11gono tramite gli Enti pubblici minori (enti speciali, enti locali, eccetera) ed i relativi tesorieri. Tutto ciò dà origine ad una serie di co·mplicazioni, non difficilmente individuabili, che, almeno in parte, possono essere eliminate. Anche - e qui si dimostra ancora il co1 llegamento esistente fra i vari fattori - con nuove aggregazioni delle voci ·di spesa: ad esempio, con l'unificazione - contemplata anche dal programma quinquennale 1966-1970 - dei numerosissimi fondi specali, iscritti negli stati di previsione della spesa dei vari Ministeri. In altre parole, la semplificazio,ne delle procedure - p•er la quale sono stati fatti approfonditi studi, ri1nasti peraltro sulla carta - appare indilazionabile: i ritardi nei pagamenti, oltre a dar luo,go all'accumulazione dei « res,idui », p1 rovocano rilevanti effetti econo·mici negativi, collegati anche alle variazioni del valore della moneta, e possono 1 rendere aleatoria qualsiasi previsio,n-e, anche se elaborata co·n estremo rigore. E non si stenta molto a dimostrare che un bilancio pluriennale di cassa, eventualmente inserito in un programma economico, può avere un valore pratico - pur dovendoglisi attribuire, per motivi p,rima citati, un certo margine di elasticità - solo se viene basato 1, oJtre che su previsioni quantitativ~qualitative adeguate, su ipotesi temporali aderenti alla realtà. E ciò s1Jinge ad insistere sulla necessità di approfondire,· con gli altri aspetti, quelli connessi alla successione degli atti che, attraverso l'amministrazione e gli intermediari finanziari, portano all'effettiva ero.gazione delle somme stanziate a favore dei beneficiari. 63 Bibliotecaginobianco
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