Sara E'sposzto volta giungano perfino ad aggravare e ad esasperare alcuni· squilibri delle città. L'esperienza americana è ricca di esempi del genere: tanto per citarne qitalcuno, è stato notato che spesso l'au1nento della delinquenza è in rapporto con le dimensioni o con_ la cat_tiva ubicazione degli spazi verdi, o con l'abolizione dei negozi dal fronte stradale; oppure che la costruzione di con1plessi edilizi chiusi come cittadelle aumenta l'asocialità e acuisce le differenze di classe; e così via. Secondo questi studiosi sarebbe auspicabile, invece, che la pianificazione urbana fosse maggiormente orientata verso la comu11ità, fosse cioè tale da soddisfare le esigenze e le aspirazioni degli abitanti; aspirazioni ed esigenze che non si imparano una volta per tutte siti libri né si deditcono dagli esempi contemporanei, n1a soltanto dagli .abitanti stessi, chiedendo loro anche d'irettamente indicazioni sull'ambiente in cui vogliono vivere. Con il loro aiuto, l'itrbanista può allora individuare determinati punti, corrispondenti ad altrettante esigenze, che terrà presenti nella elaborazione del suo progetto. Si tratta certamente di una proposta interessante, anche se per il momento rimane allo stato di proposta, anche perché non pochi sono gli interrogativi che lascia insolitti: non sappiamo, per esempio, se quello che è accadu.to in una comunità piccola con1e è ztn quartiere, e dietro la spinta di itna protesta, sia possibile anche in itn ambito più vasto e in maniera più sistematica. Non sappiamo fino a c1ze punto questo metodo permetta di raggiungere risultati positivi o non crei invece ancora più confitsione e disordine. Inditbbiamente l'episodio di Torino è, almeno da noi, tra gli esen1pi più compiitti e interessanti di una protesta che dilaga nei maggiori centri urbani e che si esprinze in 111aniera piìt o meno consapevole ed efficace, in riunioni,- .assemblee e comitati d'i quartiere, consig-Zi di zona, e così via. Ed è l'episodio più completo, anche perché per il mon1ento di risitltati tangibili ne ha o,ttenuti almeno due. In. pri1no luogo, il progetto per la variante è stato accettato dal comitne. Ma vi è un secondo risitltato non trascurabile sul piano sociale: si è visto infatti che questo tipo di partecipazione, più attiva e più responsabile ç1,llavita del quartiere, ha maturato socialmente gli abitanti; sono quasi del tutto scomparsi i casi di ricorso a qitalsiasi forn1a di assistenza pubblica. Di fronte a questi risitltati, si tratta certan1ente di uria proposta che 1nerita di essere presa i11considerazio11e. SARA ESPOSITO 52 Bibiiotecaginobianco
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