Nord e Sud - anno XVII - n. 122 - febbraio 1970

Enzo Vizzari zione e nuovi metodi di p1ressio·ne: il Movimento studentesco rappresenta il caso più clamoroso di revoca di rnain·dato alla classe politica. Le critiche, coime si sa, assumono accentt1azioni ed orientamenti differenziati a secoinda ·del diverso, grad·o di aip1 profondimento e degli interessi dei critici e si sostanziano di volta in volta nella cç>ndann·a della co,rrentocrazia, dei finanziamen·ti occulti, dell'.impene1rabilità del linguaggio, dei politici etc .. J.n genere, però, in questo mo,do si evidenziano bensì momenti di innegabile disfunzione, ma si perde di vista il contesto sociale ed istituzio·nale nel cui ambito, lungi dall'ap.parire un diabolico scherzo del destino (di un destino operante secondo la logica del caos), la crisi dei partiti è riconducibile a situazioni, a scelte ed anche ad errori di valt1tazione e di calco1 lo abbastanza facilm·ente individuabi,li. In ogni caso, isolando taluni degli elementi peculiari della natura e dell'azione dei partiti, e oriticando qt1elli che paiono essere corn,po,rtamenti aberranti, si compie un lavoro abb,astanza sterile ai fini della razio,nalizzazione del sistema. Interessante per con.tra, e decisamente pii1 produttivo,, può essere il cercare di capire se e in che misura quelle che sono oggi considerate degenerazioni partitocratiche altro non siano1 che la logica conseguenza di quella certa concezione, di fatto affermatasi, della funzione del partito, totalizzante ed esclusivistica. Se in tale concezio,ne, cioè, le degenerazio 1 ni partitocratiche erano, imp1licite sin dall'inizio. Opp,ure, se sono dovute al fatto che i partiti, non avendo tenuto fede al larghissimo mandato ricevuto, hanno in altri modi e con altre forme di presenza e di azione cercato di crearsi Lma nuova ragion d'essere. In sostanza, è in crisi il concetto stesso di partito così come è venuto c0ncretamente co,nfigurandosi nella società italiana del dopoguerra; e di conseguenza sono in crisi i partiti che conformemente a tale concetto hanno ispirato la loro azione? Oppure i partiti, dopo avere nei fatti operato delle scelte sulla qualità e sulla « quantità» della loro ·presenza, non hanno potuto, o saputo, o anche vo1uto, in seguito a successivi aggiustamenti, conform.arsi ad esse e pertanto le carenze sono attribuibili principalmente ai partiti stessi? Evidentemente, a seconda che si propenda per un'ipotesi o p·er l'altra, le terapie suggerite per il sistema dei partiti e per la democrazia stessa possono essere diffe1renti, differen,ti le valutazi,oni sulla portata ed il respiro delle 11uove forme di partecipazione e differenti i giudizi sulla cap·acità, o sull'opportunità, di recupero da parte dei partiti. In ogni caso, parlando di critiche ai partiti, vale la piena, fo1 rse, di porsi preliminarmente questi interrogativi. ENZO VIZZARI 48 Bibiiotecaginobianco

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