/ Giornale a più voci la formazione di una «domestica» cineteca di classici), in Francia e nell'Unione Sovietica questi organismi hanno p·otuto svolgere un'·azione efficace, le nostre due ci,neteche, p1 ur posisedendo un. certo numero di film interessanti, no,n sono in grado di ,assicurarne un'adeguata diffusione perché gli esemplari esistenti sono spesso unici e mancano i fondi per stampare copie destinate al circuito culturale dei cineclub. Ne deriva che muoiono anche { film conservati nelle cineteche. A cosa serve sapere che la Cineteca X possiede, ad esempio, una copi,a de La Via Senza Gioia (1925) di G.W. Pabst o de L'Age d'Or ( 1930) di Luis Buiiuel, se poi questi film, essenziali alla comp:::ensione del cinema di questi autori, sono praticamente inaccessibili? Il .dr.amma dei cineclub sta proprio nella estrema difficoltà di reperire i film anche dalle cineteche, che nel nostro paese offrono da venti anni un catalogo ·quasi invariato comprendente un centinaio di titoli. Soltanto negli ultimi due all1ni è sembriata delinearsi, sia pure con una lentezza esasperante, una tendenza ,a rinnovare questo catalogo incredibilmente misero. I cinecln.b hanno perciò prevalentemente attinto al circuito commerciale, cimentandosi con una distribuzione demenziale: è impossibile organizzare « personali» complete di registi perché di trop·pi film ,sono scaduti i diritti di distribuzione. Ad esempio: dei 28 film sonori di Fritz Lang, sono reperibili ·oggi soltanto 2 pellicole. Inoltre i contatti dei cineclub col mondo della distribuzio,ne hanno messo in luce l'estrema debolezza della loro posizione contrattuale: essi hanno sempre pagato un noleggio superiore a quello di mercato. Ad esempio•, il noleggio medio di un film a 35 mm. non più nuovo è di circa 8-10.000 lire se destinato ad una proiezione serale di cineclub e si aggira invece sulle 5.000 lire se destin'ato a 4 proiezioni quotidiane in un cinema. Questa discriminazione nei prezzi, moralmente ingiustificata, trae origine da una coerente differenziazion.e tra prezzi ·all'ingrosso e prezzi al dettaglio: il cinema contriatta 10 film per volta ed il cineclub uno solo. Sono i cineclub a muoversi su un terreno che non è il loro e con uno strumento organizzativo parzialmente inadeguato al conseguimento degli stessi fini enunciati negli statuti. Singolarmente le tariffe di noleggio delle cineteche ( 10-12.000 lire a film) sono normalmente su,periori a quelle praticate dall'esercizio commerciale a causa dell'elevato costo di ammortamento della stampa delle copie destinate al circuito culturale. Al caos dell'iniziativa privata si aggiunge così la scarsa efficienza dell'iniziativa pubblica. Altre carenze signifioative si p1 rofilano non appena si intraprende una analisi anche sommaria dei problemi promozionali relativi al patrimonio cinematografico. Si va dalla ·perpetua disinformazione sulla consistenza effettiva •dello stock di pellicole giacenti nei magazzini ·delle imprese cinematografiche (potenzialmente oggetto di interesse culturale) all'estrema difficoltà· di influire sul,le scelte future dei distributori allo scopo di ottenere riedizioni dei classici dello schermo. Come convincere un distributore a rieditare, ad esempio, i film di Ernst Lubitscl1 assenti dagli schermi da trent'anni, 41 _Bbi iiotecaginobianco
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