Nord e Sud - anno XVII - n. 122 - febbraio 1970

.. Angelo R. Humouda del cinema sono, cancellati per sempre dalla memoria degli uom1n1: •Un inestimabile patrimonio oulturale irrimediabilmente distrutto. Il problema si acutizzò negli an·ni '30, quando, con l'avvento, del cinema sonoro (che rese di fatto 1 improiettabili nei cinematografi i film muti), le testimonianze di un'intera epoca della sto,ria qel cinema erano « fisicamente » minacciate. Furono pochi uo,nlJlili isolati e con mezzi modesti ad avviare l'importante movimento delle cineteche che sorsero nelle metropoli dei pri 1 ncip1ali paesi. In Europa, il n,ucleo più progredito operava a Parigi intorno aJla pe1iso1 na di Henri Langlois, attuale direttore della Cinémathèque Française. Si ignora il numero dei film salvati da ques.t'uo,mo; ma esso oltrepassa sicuran1ente le 40.000 unità. E no1 n a caso è pro,prio daJla Francia che ci è g1unto il co1 ntrib,uto critico e storico più importante ai fini di una seria conoscenza del cinema. Nel dopoguerra, sulla scia di un più maturo e diffuso interesse per il cinema espresso dalla fondazione a getto continuo dei cineclub, il movimento aelle cineteche ,si sviluppò in ,profondità ed in estensione. In Italia iniziò ad op·erare la Cineteca Italiana di Milano, che si affiancò alla già esistente Cineteca Nazionale di Roma. Naturalmente la conservazione dei film si era da tempo estesa anche alle pellicole sono,re, senza peraltro arrestare l'accumulazio 1 ne delle tuttora inesplor.ate ricchezze del perio,do muto. Spesso furono gli stesisi cineasti a contribuire in maniera determinante al recupero delle proprie opere. Tra queste è doveroso ricordare Buster Keato,n, che occupò alouni anni della sua patetica esistenza 'a riportare alla luce parecchi lungometraggi. Purtrop,po, egli riuscì solo parzialmente nel suo1 intento: infatti oltre I,a metà delle· comiche del periodo, Arbuckle (I(eaton fu iniziato al cinema nel 1917 dal co1 mico Roscoe Arb,uckle, detto « Fatty ») è ormai definitivamente perduta. E 1si tratta di perdita non lieve, perché lo studio dell'opera di Keato 1 n p,uò fornire la chiave interp·retativa di tutto il cinema amerioano ovvero, come affermano molti critici francesi, del cinema tout court. Alcuni registi hollywoodiani, ad esempio Nicholas Ray, p1 rovvidero a spese proprie ·alla ,stampa di copie integrali dei loro film destinate alle cineteche. Il fatto e che la manipolazione dell'opera cinematografica è così diffusa e diversificata (si va dal montaggio ar-bitrario del produttore alla stamp 1 a in bianco e nero di film a colori da parte del distributore passando per i tagli della censura) che l'unica sede di visione dell'opera originale di, venta la cineteca. Solo per questa via è oggi possibile conoscer,e gran parte dell'opera di Vo·n Stroheim, il quale curò personalmente, ·ad esempio, il montaggio degli spezzoni perv·enutici del film Queen Kelly (1928). Più recer1• temente ed in Italia Rob·erto Ro,ssellini ha ceduto alla Cineteca Nazionale forse le uniche copie superstiti di alcuni film, tra i quali Germania Anno Zero (1947) e Viaggio in Italia (1953). L'influenza ,delle cineteche varia da paese ·a pase, seco,ndo l'entità dei finanziamenti ricevuti e la lungimiranza delle scelte op·erate dai dirigenti. Mentre negli Stati Uniti (dove alcuni distributori propongono allo spettatore 40 Bibiiotecaginobianco

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