Nord e Sud - anno XVII - n. 122 - febbraio 1970

Giornale a piìt voci un retroterra culturale da cui svilupparsi. Non nascono dal nulla le piccole botteghe artigiane di Capri e di Positano, né la cordiale ospitalità romagnola, sia pu,re oggi in crisi per altre ragioni. Non nasce dal nulla, lo stHe ed il modo di essere delle ·att•rezzature alberghiere nella penisola sorrrentina. Dietro ad ognuna di queste realtà vi è un'esperienza sedimentata nei decenni, un costume, un gusto che si è fatto vita in ognuno degli abitanti d!. quei luoghi, dal g,rande al picc·olo imprenditore, dal pescatore al contadino. L'avventura turi•stica ch•e sta per avviarsi nel Sud non ha niente di tutto ciò. La degradazione ·ambientale è il primo frutto di una corsa forsennata ad un illusorio, facile b·enessere, venga dal grosso speculatore privato che compira e lottizza mille, duemila, diecimila metri quadri, al piccolo impiresario improvvisatosi anche lui operatore turistico e che costruisce sull'arenile di Scalea, uno stu,pen,do borgo marino calabro, una casa ,di appartamenti a tre o quattro piani e li rivende a piccoli borghesi in cerca di una finestra sul mare. Né ,sono un buon contributo alla crescita -di una solida base culturale ed economica per il turismo meridionale, i grandi villaggi turistici, del tutto autarchici rispetto alla realtà locale. Essi vivono di grandi fo1 miture che scavalcano di fatto l'economia del luogo ed isolano il turista dall'ambiente, creando un turismo asettico e coloniale. Questi i problemi a cui amministratori pubblici e operatori meridionali sembrano andare incontro piuttosto spensieratamente, mentre la grande invasione è alle porte. Il turista che nei mesi di punta doveva di•sporre di 24 metri poitenziaili di ·spiaggia al Nord (due metri quadrati a persona sull'arenile di Rimini, nel ferragosto del 1964), sta scoprendo che il Sud gliene mette a disposizione più di 1000 e si accinge perciò alla grande calata. Strade, autostrade, motorizzazione faranno il resto. I grandi speculatori compiranno l'opera. E chissà che tornando in Calabria non ci accada, fra qualche anno, di ritrovare il vecchio « cafone» che guarda a vista il suo podere, ancora in attesa di un acquirente a quattromila lire il metro quadrato. MARIA VENTURINI Anche i film muoiono Mentre sono relativamente numerose le pubblicazioni attinen·ti alla nascita e alla realizzazione dei film., rarissime sono quelle relative alla mo1 rt·e dei medesimi. E.ppure dai p,rimordi del cinema ai giorni nostri sono state registrate nei polvero,si libri delle case di produzione (alcune delle quali da tempo fallite) centinaia di migliaia di « decessi» cinematografici. Le pellicole, ultimato il loro breve iter commerciale, vanno al macero, tanto che oggi si ignora perfino il titolo di molti film muti. I risultati delle fatiche intellettuali e materiali, delle tensioni culturali e morali di molti maestri 39 Bibiiotecaginobianco

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