Francesco Conipagna - Maria Venturini rissimi discorsi stimolanti che a proposito del Mezzogiorno ci sia ~apitato negli ultimi tempi di leggere su una rivista di sinistra; ed è dovero-so sollecitare, da Rossetti e da altri, un approfondimento dell'analisi alla quale con questa nota abbiamo voluto ,recare un primo ed assai parziale contrib,uto, senza, tra l'altro, soffermarci ,sugli altri contrib,uti dell'inchiesta p1 ubblicata da « l'Astrolabio» che pure meriterebbero di essère discussi. Ma per ora ci limiteremo a fare questa osservazione: quan·do si addebitano la insufficienza e magari il fallimento della politica meridri.o,nalista alle « contraddizioni che la strategia cap,italistica italiano-i,ntemazionale porta con sé » (così Ada Collidà nel suo contributo all'inchiesta de « l'Astrolabio »), si afferma qualcosa che certamente contiene una parte della verità, anche se a nostro giudizio è lecito parlare di insufficienza e non di fallùnento. Ma c'è poi un'altra parte di verità: la si potrebbe dedurre dalla con,siderazione cl1e la questione meridionale della Jugoslavia o altre gravi ques,tioni di squilib,rio territoriale dell'Est non solo no,n sono, state riso1 lte, ma risultano aggravate; e le p·olitiche predispoiste dai gover:n.i comunist:i per avviare a soluzione problemi paragonabili a quelli dello svilup,po delle nostre regioni meridionali no1 n si può dire abbiano dato luogo a risultati più soddisfacenti di quelli cui ha dato luogo la nostra pur tanto insufficiente politica meridionalista. Ecco: riteniamo che il problema delle regioni rimaste indietro sulla via dell'industrializzazione non sia tanto un pro,blema delle società capitalistiche, quanto un problema di tutte le società industriali, capitalistiche e non: onde l'esi•genza di non cedere, nell'affrontare criticamente problemi del genere, alla suggestione di troppo facili sen1plificazioni polemiche e dottrinarie; e di concedere alle risorse dell'em,pirismo più di quanto le nostre sinistre, a differenza di quelle anglosassoni, non siano per tradizione disp,oste a concedere. . FRANCESCO COMPAGNA La nuova frontiera del turismo Può accadere a chi si avventura nel Sud, quello meno conosciuto e oggi reso p-iù accessibile dalle nuove strade, di incontrare un vecchio contadino che offre in vendita il· suo mezzo ettaro· di terra a quattromila lire il metro quadrato. Così in Calabria. Mille metri all'interno ,della costa tirrenica, presso Scalea, ma potrebbe ru1che essere altrove. Per un terreno spoglio, pietroso, in una zona quasi deserta, si chiede un prezzo ch,e potreb·be corrispondere a un suolo edificabile nel cuore di Roma. E a chi esprimeva perplessità, oppure obbiettava sulla congruità -dell'offerta, veniva una risposta priva di incertezza: « Verranno altri e compreranno a questo prezzo. Ce l'ha detto il sindaco che adesso arriva il turismo e diventiamo tutti ricchi». 34 Bibiiotecaginobianco
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