Vittorio Olcese st1a efficacia si estende ben al di là dello specifico fatto aziendale, per toccare l'intera società e mt1tarne i modi di comportamento. Primo sintomo è la stampa e la sua inflt1enza determinante. Secondo sintomo è la inappagata domanda di una gestione efficace e funzionale degli organismi e delle istitt1zioni pubbliche, che con sempre maggior vigore cresce e si diffonde nel paese. È chiaro che ciò è possibile solo in qt1anto esista 11n modello alternativo, a cui fare riferime11to: una co11creta e diffusa esemplificazione a paragone della quale i modi tradizionali di conduzione rivelano tutta la loro inadeguatezza. È in questo contesto che dobbiamo valutare, al di là delle manifestazioni ideologiche con le q11ali si trélvestono, i fenomeni contestatari che scuotoJ10 periodicamente le 11ostre istituzioni ed i nostri corpi sociali. Inutile i11sistere su.i difetti delle nostre strutture, difetti certo gravi, ma non più di quanto non lo fossero ve11t'anni fa. Pure, solo oggi ]a protesta esplode e costantemente si rinnova in modi che, se so110 spesso irrazio11ali e negativi, dimostrano comunque che l'epoca della rassegnazione è finita. Perché proprio ora questi nostri mali che ci trasciniamo da secoli vengono denunciati da tante parti e con così gra11cle energia? Perché il paese avanza, nonostante numerosi ostacoli str11tturali; ed avanza anche perché bene o n1ale t1na 11uo,,a classe dirigente si sta formando intorno ad u11a diversa concezione del potere e della gestione dei gruppi. Potere inteso non pit1 co1ne dom.inazione e capacità di disporre, ma come responsabilità f11nzionale, co1ne sen 1izio nei confronti dell'organismo per c1.1isi la·vora. Il potere reale è nell'esercizio corretto ed efficace della propria f11nzione; non è disgiunto da essa .. La verifica dell'effettiva incider1za della propria azione è nel risultato che ne discende. È una nuova concezione d.ella gestione che coinvolge un profondo mutamento del processo decisionale, ricondotto a ferrei criteri di efficienza e d.i efficacia. La dignità scientifica a cui tende, i modelli rigorosa1nente razionali a cui si ispira spingor10 ad una trasformazione anche morale delle perso11e che li fanno propri, imponendo u1ìa diversa etica professio11ale. l,a valutazione obiettiva dei meriti e delle capacità, che è il nodo centrale di questo tipo di gestione, ha in sé certo elementi di spietata d11rezza che sfiorano talvolta la crudeltà, ma che n.on lasciano spazio ai favoritismi clientelari, ai nepotismi, ai lassismi del tradizionale metodo di governo del ·notabilato italiano. Lo rigetta, anzi, come incompatibile ed estraneo. 26 Bibiiotecaginobianco
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