/ ' · La tecnostruttura calvinista ha trovato infiniti ostacoli proprio tra quelli a cui si chiedeva di uscire da un supino rapporto di dipendenza gerarchica per assumere autonome capacità di scelta e di decisio11e. Ma questo processo, a mio giudizio, pur nei limiti sopra descritti, è andato avanti con u11a accelerazione che stupisce chi conosce l'intima struttura della società i11dustriale italiana ed il grado di paralizzante frustrazione di parte dei quadri operativi, specie nel settore della grande industria. Se ciò è avvenuto, è perché sotto la crosta qualcosa si stava già mt1ovendo; ed è la seconda ragione del mutamento. Nuovi quadri si erano nel frattempo formati, non più nel chiuso delle aziende autarchiche, ma a contatto intimo e diretto con i più avanzati sistemi industriali. Corsi di addestramento nei paesi anglosassoni, adeguate conoscenze con le più avanzate tecniche di gestione, rapporti diretti con personale dirigente straniero, hanno determinato un processo di sprovincializzazione della nuova classe dirigente, che ne ha sov·vertito la mentalità e ne ha alterato la scala dei valori. Anche se n1olto spesso - per rendersene conto basta dare l'occhiata ad un qualunque annuario - i grt1ppi di comando non mutavano sostanzialmente, e rimaneva inalterata la str11ttura formale dei poteri, un esercito di talpe lavorava tra gli interstizi per assumere ,di .fatto il controllo ,della gestione. La riduzio,n•e dei poteri del vertice sta avvenendo attraverso t1na silenziosa rivoluzione condotta da coloro che, avendo acquisito conoscenze specifiche e settoriali di tutto rilievo e 11namigliore q11alità tecnica, rodono a proprio vantaggio sempre maggiori margini di. auto11omia, riducendo costantemente l'area di discrezionalità d.el potere da cui gerarchicamente dipendono. È in corso, in definitiva, e con caratteri tutti italiani, quella rivoluzione dei managers, che approda nel nostro paese con i soliti trent'.anni di ritardo. Per quanto ciò no·n debba essere sottovalutato, anche agli effetti delle modificazioni di indirizzo politico che ne derivera11no - la crisi di at1torità della Con.fìndustria è probabilmente legata anche a questa trasformazione - è chiaro che ben altro valore acquista se, da fatto specifico di un determinato, per qu·anto rilevante, settore, dive11ta fatto sinto,matico di mutamento più esteso, che in,,este ancl1e gli altri ran1i della vita civile. Confinato all'industria, il fenome110 può apparire soprattutto uno sforzo efficientistico indotto dall'imitazione di modelli stranieri e da questi costretto ad estendersi per motivi di mera sopravvivenza aziendale. Ma la crisi sindacale d'autunno tende p,roprio a dimostrare che la 25 Bibiiotecaginobianco
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