/ .. Il « segreto » di Forlani Fatto è che, quanto più le correnti sono venute dege·neran.do risp,etto alla loro funzio 1 ne originaria - cioè quanto· più sono venute assumendo, la fisionomia di gruppi di potere invelce che di tendenze d'opinione - tanto, più risulta difficile ro1 mpere la rete di rapporti, cioè la tr,ama di interessi e di aspettative, che si è venuta intessendo, intorno alle loro strutture e si è sovrappo,sta ed ha soffo,cato il dibattito interno inteso come libero confro 1 nto di i,dee. Del resto, è noto che - come co·nfermano anche le ricerche raccolte nel volume curato da Gianfranco Poggi, su Le strz-ltttlre organizzative del PCI e della DC (Mulino, Bologna, 1968) - nella Democrazia cristiana le correnti « hanno una loro solidità e consistenza organizzati1va a volte ma,ggio,re di quella dello stesso parti,to considerato nel suo insieme ». Sarebbe eccessivo trame la conolusione che va accettato così com'è e considerato praticamente immutabile l'attu·ale meccanismo delle lotte (e de,gli acco,r,di) di co1 rrente. Ma è certo, che esso non può essere spezzato d'un colpo, magari sotto la pressio,n.e di una campa•gn·a « moralistica » di qt1elle che si leggo,no, (e si ascoltano) tanto di frequente. Si tratta piuttosto di modificare questo, meccanismo dal.l'interno, intro,ducendo 11ella struttura dei rappo,rti di corrente un elemento di1namico, tale cioè da allentare i vincoli degli schieramenti precostituiti. È un'operazione pit1 facile da teo,rizzare che da attuare, e che comu.nque può avere una qu·alche probabilità di successo solo ne.Jla misura in cui gli rimane estran·eo ogni disegno di p.otere, viale .a dire ogni tentativo di farne un'occasione per assicurare un ruolo egemonico a questo o quello dei gruppi attua1mente in lizza (ciò che inevitabilmente attiva tL1tto Lln fronte di resiste,nze, come è ovvio e come dimo,stra l'espe·rienza fatta a suo tempo dai do1 iiotei co] loro pro,getto di « rimesco,lame·nto delle carte »: che fallì proprio in qu·anto le altre correnti - 11onché i gruppi che all'interno della coalizi,one rischiavano di trovarsi sfavoriti: Taviani, Mo·ro, lo stes,so Colo,mbo - non ta,r,darono a rendersi conto dell'op,erazione di potere che sottostava al disegno del rilan,cio della DC come partito « aperto»). Insomma, se i rappo,rti di co1 rrente riflettoino attualmente una logica di portere, si tratta anzitutto di o,rganizzare ·e g-estire il potere in modo da ro·\1esciare questa spi,rale, fluidificando il s1istema di equilibri i11 atto ed avviando un div.eriso rcrtiterio di aggregazione. Appunto a questi cri1teri semb,ra ispirarsi Forla•ni quando interpreta la segreteria oome un ce,ntro di equilibrio dinamico tra gli 15 . Bib.ilotecaginobianco
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