Orazio M. Petracca scelta coerente con le sue prem,esse ed i suoi obiettivi, come non sarebbe stato• coerente (e neimmeno serio) un eve,ntuale tentativo - già 01 p•erato a suo tempo dall'o.n. Picco,li - di riassumere tutta la destra democristiana nelle persone dell'on. Sc·alfaro e dei suoi pochi segua,ci (il leader delile « forze lib·ere »: è stato invece chiamato a dirigere l'ufficio organizzativo del p·artito, incarico, che co·mporta il contro-Ilo di tu1 tta la delicata materia del tesseramento·: e questa è una scelta che - data la fama di integrità di cui go,de meritatamente Scalfaro - può valere a qualificare tt1tto il meto,do di gestione del potere). Po'StO' un tale stato di cose, ne risulta che a Fo,r.lani - nella real,tà della situazione in atto al 1no·m·e·nto della sua candiid·atura alla segreteria - non si po,ne'va tanto il problema di evitare una investitura « unanimisti 1ca », quanto .piuttosto il ·pro·blema di riuscire a guadagnare sulla sinistra del partito uno sp·azio a1tretta,nto ampio come quello che era costretto• a co1 prire sulla destra, cioè praticamente il problema di o,ttenere l'appoggio di tutte le co·rrenti ed i gruppi di sinistra co-sì come era costretto ad accettare i voti di tutte le correnti ed i gruppi di d,es,tra (di questa esigenza, essenziale ai fini della sua strategia, egli era tanto consapevole che condizionò l,a sua candidatura al co,nsenso dell'on. Mo-ro, e ha poi minacciato di di.mettersi qua·ndo - in .occasio,ne dei contrasti sull'assegnazion,e degli incarichi di,rettivi - questo con·senso rischiava di venire a ma,ncare ). D'altra parte, Fo,rlani sem,bra aver ric·avato un utile insegnamento, dall'esperienza di cui fu pro 1 tagonista come vicesegretario quando l'on. Rt1mo•r - che allora era segretario della DC - si fece promoto 1 re di quel tentativo di ristrutturazio·ne della dialettica intern·a del p·artito cui egli stesso diede il no·me (non tro,pp,o felice) di « rimescolamento delle carte ». Allora - si tratta del periodo tra gli i11izi d-el 1966 e la fi,ne del 1967 - mentre le corren,ti di si1 nistra dichiararono ap,ertamente il lo,ro dissenso e _conservarono la loro in,dividualità, le· altre co,rrenti aderiro·no invece all'invito di Rumor, e co,nfluiro·no in quella sorta di « confederazio,n·e » che si ra,ccoglieva into,rno, al segretario della DC. D'i fatto, oltre al nome ed ai segni più visto,si della loro prese·nza, non rinunciarono però ad altro·, e tutte - train..rie i « centristi » dell'on. S,celba - ma,ntennero praticamente in piedi la loro struttura: col risultato che si po,té constatare al Congresso di Milano, dove i gruppi interni della « co·nfederazio·ne » si comportarono tutti secon,do la logica e la prassi delle correnti vere e pro,p·rie. 14 Bibliotecaginobianco
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