Il "segreto" di Forlani di Orazio M. Petracca No·n so·no, trascorsi nemmeno tre .mesi dal ·giorno in cui l'o,n. Forlani h·a assL1nto la segreteria della DC'. È un a·rco di tempo e·videntemente tro1ppo bre,,e p,er fare il pu,nto sulla sua gestione·: ma b·asta per constatare che egli è già riuscito ad accreditarsi l'autorità del leader, e· come tale s'è affermato sia nella sfe·ra. ,dei rappo,rti inte11ni ,del partito 1 , sia nella sfe·ra dei rappo 1rti con le altre forze politiche (due 01 ridini di fili che, separabili in secle di analisi, sono •di fatto strettamente intrecciati). È un suocesso tanto più notevole· in quanto s'innesta direttamente sul ru·moro 1 so fallimento, ,del suo predecessore. E tanto più il paragone appare significativo·, in quanto gli o,biettivi che F'orlani ha realizzato - o vie·ne realizzando - so,no in buon·a sostanza quegli stessi obiettivi cui mirav·a l'on. Piccoli. Ne risulta u1n interrogativo 1 - quali sono le ragioni di questa diversa fortuna - ·che vale la 1pe·na ,di inda,gare. Non si tratta di stabilire un co,nfronto tra ·questi 1due personaggi .della scena de1 mocristiana: che potrebbe forse sembrare sgra·devole, e sarebbe comun-. que <li scarso· i1 ntere.sse. Piuttosto, si vuole trarne o,ccasio1 ne p,er una verifica delle « leg.gi » che regola·no, la dialettica interna della DC, ed in definitiva condizionano la sua stessa strategia politica. Int,erro,gato da Lino Rizzi sulle ragio 1 ni p,er cui « al suo successo,re è stato, co,nsentito, ciò che ·a lui è stato -negato », Pi,ccoli ne ha fornito, una spiegazione ,così semplicistica da semb,rare elusiva. « Questa - ha detto - è una delle ragioni per cui 1ni sono dimesso dalla segreteria della DC. Chi, come 111e,aveva combattitto duramente la battaglia di agosto· per un qitadripartito e contro il bipartito con il PSI, non poteva che incontrare le resistenze della si11i-- stra interna: non poteva non essere considerato il « duro » che impediva di affro11tare la realtà in termini nuovi e diversi. Ero assolutamente convinto delle cose che a1;evo fatto. No11 per testardaggine, ma perché ci sono, nell'azione di un segretario politico (a parte l'affermazione di alcuni p·rincipi) dei limiti insuperabili. Ma ero anche assolutamente convinto che chi nii succedeva si sarebbe tro~ato di fronte alle stesse difficoltà, avrebbe dovuto seguire la stessa linea di condotta che era la mia; cioè quella di una DC che chiama a raccolta tutte le forze democratiche, nessuna esclusa. 8 Bibiiotecaginobianco
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