Nord e Sud - anno XVII - n. 122 - febbraio 1970

Editoriale uscita che elezioni politiche anticip 1ate, « con l'i11evitabile estremizzazione della lotta politica, che non gioverebbe certamente a noi, rzé alla democrazia in generale, e che molto probabilmente non creerebbe le condizioni per una svolta politica più avanzata ». Qitesto è u11 lucido giudizio politico che scaturisce da una corretta valittazio!1e dei- problemi di schieramento e di orientamento dell'opinione pubblica, e del corpo elettorale, una valutazione che coincide con quella che noi abbiamo approfondito e dociln1entato in tutti gli editoriali degli itltimi n1esi. Ma, a questo punto, d'accordo anche Mancini con il giud·izio politico, e con la valutazione, di De Martino, è intervenuto il gioco d'interdizione di Bertoldi, il quale si è assu11to la resporzsabilità di questa affermazione: che ogni altra soluzione politica, 1nonocolore, governo centrista e anche elezioni anticipate, sarebbe di gran lunga preferibile per i socialisti rispetto a quella suggerita da De Martino come la sola che possa prevenire, se coerentemente e concordeme11te adottata, una « estremizzazione della lotta politica ». Il gioco di interdizione di Bertoldi e dei cosiddetti demartiniani di sinistra ha compromesso i risultati che erano stati acquisiti nel corso delle riunioni fra i segretari dei partiti di ce11tro-sinistra e che erano stati tali da rendere lecita quanto meno la speranza che una crisi di governo avrebbe potuto essere breve e facile, orientata verso il recupero di tutte le condizioni necessarie per una rianimazione ed una messa a punto della strategia delle rifor1ne. Sembrava che le rigide pregiudiziali del PSU contro il PSI e del PSI contro il PSU fossero state accantonate e che comunqu.e si potessero smaltire i veleni della scissione; e sembrava soprattutto cl1e nel modo con il quale Forlani aveva ripreso e portato avanti il discorso sul cosiddetto rilancio del centro-sinistra fossero già ravvisabili alcune delle condizioni di cui si diceva, almeno quelle , necessarie per il ritrovame11to dello spirito orignario della coalizione fra i partiti che avevano voluto a suo tempo formare itna maggioranza stabile e relativamente omogenea di forze riformatricL E invece, dopo il Comitato Centrale dei socialisti, i risultati acquisiti in due mesi di « vertici », di trattative, di prenegoziati sono stati rimessi in discussione fino al punto che si parla di una crisi lunga e difficile: è « tutto incerto », ha scritto il « Corriere della Sera » il giorno in cui dava notizia delle dimissioni del governo; tornano a circolare i veleni della scissione e si riaccendono le polemiche fra « l'Umanità » e « l'Avanti! »; Andreotti ha dichiarato davanti al direttivo del grilppo prarlan1entare della DC che la crisi « non sarà dì facile soluzione » e che le principali resporzsa·bilità, per quanto riguarda la crisi che si sarebbe dovuta aprire alla luce e che si è aperta al buio, dovrebbero essere addebitate al PSI ed ai suoi atteggiamenti contraddittori. Setnbra, del resto, che lo stesso Forlani, dopo avere 4 Bibliotecaginobianco

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