Nord e Sud - anno XVII - n. 122 - febbraio 1970

" La nuova lava su ~0111pei demolizione dei complessi di Villa dei Misteri, dando lettura del testo dell'o.d.g. proposto e da votarsi. Il consigliere l'vlorese Antonio (PSI) propone di indire una conferenza chiarificativa al Comune di Pompei con l'intervento di tutte quelle personalità che si so1 no interessate della questione (prof. Manlio Rossi Doria, on. Paolo· Barbi, sen. Fermariello. on. Compagna, Sovrintendenti alla Paesistica ed ai Monumenti, il Ministro ed il Sottosegretario al Turismo) per discutere e risolvere il problema dello svilup·po turistico di Pomp,ei ed una seconda conferenza (prof. Roberto Pane, prof. De Luca, prof. Cascetta e prof. Sandro Petriccione) per chiarire la posizione della città nel program111a regionale. Propone di far voto al Ministero perché accerti i dar1ni s.ubiti dagli Scavi ed in particolare in merito alla sparizione di una palestra delle Terme trasformata in cucina e dell'insula XIV trasformata in deposito e dispensa e provveda, ino,ltre, affinché il complesso Italiano non diventi un centro commerciale spropositato e s.pect1lativo a tutto danno degli Scavi. Proponiamo siffatti problemi a quelle perso,ne che hanno visto nel problema in questione un atto negativo. Il consigliere Del Gaudio Stanislao (DC) dichiara che occorre difendere la zona verde. Il consigliere Romano Vincenzo (ex capolista DC - poi PSI - ora DC) plaudendo all'ordi11ato svolgimento del dibattito ed alla importanza degli argomenti trattati, dichiara che è utopistico ritenere che si possa in breve tempo andare a porre una programmazione di tutto lo sviluppo turistico di Pompei. Rileva la chiarezza dell'Assesso·re Bouché nei riguardi del Ministero della Pubblica Istrt1zione, ma afferma che oggi è troppo tardi perché questi problemi siano affrontati dal Consiglio Comunale. Si dicl1iara d'accordo con i precedenti oratori sulla funzio,ne che deve asso,Ivere il Consiglio in ordine all'ampliamento della zona di rispetto agli Scavi, deploran·do, nel contempo, lo stato di abbando·no grave in cui si tro1 vano gli Scavi di Pompei, facendo presente altresì, che il patrimonio archeologico è andato quasi distrutto. Se1nbra quasi che una seconda distruzione dell'antica Pon1pei sia stata operata dal Vesuvio, ma questa vo1 lta però le cause non sono da attribuirsi alla pioggia di cenere del tempo, ma all'incuria in ct1i l'intero complesso è mantenuto: Molt 1 e o·pere archeologiche trovansi depositate al Museo di Napoli, di... verse case sono state chiu-se negli Sca,ri e, mentre si vuole guardare la zona di salv~guardia archeologica non si risolve, invece, il problema 123 ·Bibiio~ecaginobianco

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