... RECENSIONI La storia di un vinto Ap1 parso in volume qualche mese dopo la morte del poco più che trentenne « scapigliato» piemontese, nel 1881, e ripresentato nel 1943 da Benedetto Croce, Entusias1ni (R. SACCHETTI, Entusiasmi, a cura di C. CoLICCHI, Borlogna, Cappelìi, 1969) non. è dunque né un inedito né un'opera da rivalutare. Rischia perciò di apparire, ma non soltanto per queste ragioni, un mero caso di ordinaria amministrazione fra quei « ritorni » ottocenteschi che costituiscono ormai, com'è p,alese, un vero e proprio genere editoriale {S,algari non vi sfigura affatto). Certo, il fenomeno dell'inspessimento di un tipo d'interesse letterario-culturale per un passato, diciamo, più prossimo che remoto, va al ,di 1 là di tutte le occasioni che sembTano averlo promosso, così intricato e contraddittorio com'è. Ma è altrettanto sicuro che fra i pochissimi tratti limpidi, cioè scientifici, che lo cifrano c'è la « Biblioteca dell'Ottocento Italiano » diretta da Gaetano Mariani, alla quale si deve la sua più decisa sottrazione all'episodicità: questo, romanzo del Sacchetti vi fa da dodicesimo titolo. Di fronte a imprevedibili riesumazioni, come L'ultimo borghese di E. ONUFRI0- apparso a puntate su un quo1 tidiano di Palermo nel 1885, e oggi ripubblicato da S. Col\1ES (Milano, Rizzoli, 1969) - o a illuminanti nuove letture di romanzi che parevano, irrimediabil1nente acquisiti all'oblio, come L'automa di EA. BUTTI, del 1892 - lo ha riproposto insieme a L'incantesimo, del 1897, G. MANAC0RDAnella stessa « Biblioteca· dell'Ottocento Italiano » (Bologna, Cappel 1 li, 1968) - non è fuor di dubbio, lo ripetiamo, presumere che i meriti di Entusiasmi possano agevolmente farsi valere. Ep,pure, come che sia - l'augurio, natt1raln1ente, è che il pubblico dei letto 1 ri se ne aiccorga - ci sono; e con una connotazione modérna che è ancora, se non ci inganniamo, tutta da mettere in evidenza. Benedetto Croce, oltre a dedicare al Sacchetti nel 1933 uno dei saggi più cordiali della sua Letteratura della Nuova Italia, fece da padrino novecentesco a Entusiasmi, curandone dieci anni dopo un'edizione presso Garzanti. Nella prefazione, che si può l,eggere anche nel I vol. della Nuove pagine sparse (Bari, 1966, pp. 112-116), egli fu ancora più prodigo, sino a dire del libro che presentava: « No,n ne conosco altro, neppure tra quelli degli storici, in cui con p1ari verità siano resi le speranze, i so,gni, gli ideali, gl'impeti generosi onde 1 l'Italia fu piena all'avvento di Pio1 IX... ». Ora, se si ha presente la sua classica cautela di scrittorei, è vero,simile supporre che un tal vertice cli ,elogio per ·la « storia di un vinto» (il giovane pitto,re Guido, il p1 rotagonista, si fa ammazzare allorché il fallimento del '48 mil~nese combacia a pieno con la sua sconfitta d'uomo) non poteva che nascere da una congiunzione: tra un polemico richiamo della « gentilezza » ri·sorgimentale di contro alla « rozzezza dei costumi odierni », come esplicitamente era detto, e un autentico, disinteressato convincimento critico 110 Bibiiotecaginobianco
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