Nord e Sud - anno XVII - n. 122 - febbraio 1970

.. Alfredo Testi cano i punti di riferimento necessari per risolverli: co1 me è il caso della mancanza di indicazioni - beninteso, obiettive - per decidere dove localizzare gli interventi consentiti dai recenti stanziamenti a favore dell'edilizia pop·olare nella regione. Rimane altresì da definire co1n tutta l'urgenza necessaria quale sia il tipo di industrie di cui occo·rrerà consentire l'ulterio.re insediamento nella fascia costiera, e quali siano invece i tipi di industrie da avviare senza in1dugio verso le zone interne. Vi sono certamente forti dubbi sul fatto che l'apparato· industriale della fascia costiera abbia già raggiunto 1 le dimensioni e le caratteristiche qualitative di un « polo » pienamente operante. Esso sembra al contrario aver bisogno di ancora consistenti integrazioni. Occorre dunque predis,porre tutti quegli elementi conoscitivi (e gli strumenti concettuali non mancano,, ma dove sono le strutture tecnico--istituzionali per adoperarli?) che co,nsentano, sulla base di una selezione settoriale e tipologica, di stabilire quali industrie possano essere indirizzate verso le zo1 ne interne della regione senza ledere le esigenze di sviluppo dell'apparato produttivo, dei territori costieri. È evidente che solo sulla base di elementi di questa natura sarà possibile definire - sia pure con le ragionevo 1 li appro 1ssimazioni del caso - l'entità, la dislocazione, la natura delle aree industriali da attrezzare e del tipo di infrastrutture e di servizi da realizzare nelle zone interne. Per quanto poi riguarda i problemi di attuazione del disegno di assetto territoriale desiderato, il richiamo dell'esigenza di una legge urbanistica degna di questo no,me non si sa se sia più ingenuo o disperato. E gli Enti depositari della realizzazion~ degli interve11ti? I problemi posti dall'intervento pubblico nella politica di piano a livello territoriale formano un groviglio del quale da tempo si è perso il bandolo. Il nuovo quadro che sarà progressivamente fo,rmato dalla completa attuazione dell'ordinamento regionale dovrà consentire una nuo•va defi11izio·ne degli a1nbiti di competenza dei vari o,rganismi: definizione che, se non potrà prescindere dai condizio 1 namenti posti dalla esasperantemente lenta evoluzione del quadro istituzioinale, dovrà anche, e comunque ben presto, tener conto delle crescenti esigenze della po1itica industriale e delle tecniche di pianificazione territoriale. La questione non investe solo gli ambiti di responsabilità dell'intervento funzio·nale di pertinenza degli enti autonomi locali, ma anche i loro pt1nti di co,nnessione con l'intervento funzionale di pertine11za statale. Essa comporta inoltre una serie di valutazioni correlate all'attività di organi come la Cassa per il Mezzogio,rno, l'I.R.I., gli o,rgani regionali, e richiede la prospettazione di adeguate soluzioni operative· per l'inqua96 Bibiiotecaginobianco

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