Nord e Sud - anno XVII - n. 122 - febbraio 1970

• Il riassetto della Canipania ln merito al secondo problema, quello del vincolo alla loro attuale destinazione delle aree a ,più elevata redditività agricola, il C.R.P.E. rileva che le aree a questo riguardo individuate dalle « ipotesi » coincidono sostanzialmente con quelle già individuate dal C.R.P.E. in precedenti documenti 6 • T,uttavia, considerata la notevole diversità in ternuni di organizzazione aziendale, di indirizzi colturali e di livelli di produttività sussistenti nell'ambito delle aree agricole della regione, il C.R.P.E., richiamandosi a precedenti analisi e classificazioni, ha ritenuto op·portuno folìnire più specifiche indicazioni. Per le aree di « fondamentale importanza agricola » si è sottolineata la necessità di una rigorosa ed in•tegrale salvaguardia, sia a fini di assetto u.rbanistico che a fini più direttamente economici, considerati gli elevati livelli di redditività cl1e le caratterizzano. Per le aree di « p1revalente impo,rtanza agricola » si è indicata l'esigenza di una integrazione eco11omica e funzionale tra agricoltura ed interventi negli altri settori pro1duttivi, che dovranno ariticolarsi in modo da « rispettare e, ove possibile, esaltare le potenzialità agricole ». Per le aree di « parziale importanza agricola », si è indicata l'opiportunità di realizzarsi « consistenti interventi » negli altri settori produttivi, ritenendosi che ,dallà dimensione a capacità propulsiva di questi ultimi dipen 1 deranno, in ultima istanza, le stesse possibilità di espansione od anche -di ulter.iore sopravvivenza delle attività agricole. Per quanto riguarida i due tipi fon·damentali di intervento previsti dalle « ipotesi » (intervento « di fondo » e realizzazione di « comprensori ») il documento ·del C.R.P .E. fornisce varie indicazioni. · Alle zone da assoggettare ad interve11to « di fondo » vanno indi- • rizzate delle politiche articolate su interventi di natura sia econo·mica cl1e urbanistica. Tali politiche ,dovranno essere volte a.d integrare - sia in terimini di pendolarità che in termini di scambi di beni e servizi - le aree caratterizzate da particolare depressione in ambiti più vasti, all'in·terno dei quali siano presenti delle strutture prop·ulsive vitalizzanti (quali, a·d esempio, le « .direttrici » -di svilup-po ). Tuttavia, si o,sserva, le zone particolarmente depresse - pur presentandosi nel lo·ro complesso netitamente caratterizzate sia rispetto alle aree di pianura che rispetto alle stesse aree collinari della fascia intermedia - denotano al loro interno una notevolè diversità di situazioni e di problemi, in f11nzione dei quali è necessario dunque p,redispo,rre politiche differenziate. Nelle zone in cui l'intervento « di fondo» no,n potrà porsi 6 Si rinvia, oltre che allo Schema di svilupJX? economico regionale (Cap. IV), alla ricerca dajl'I.N.E ..A. ed al documento sui piani zonali, già citati. 89 ·~ Bibliotecaginobianco

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