Nord e Sud - anno XVII - n. 121 - gennaio 1970

Argo,nenti I sono state osservate dal 1948 ad 01 ggi, in mancanza dell'istituto· del referendum. Problema politico, dunque, e che implica una scelta essenziale e definitiva; problema di soluzione difficile in quanto implica una serie di decisioni, di indirizzi, di orientamenti che attengo·no, al fondamento stesso della concezione dello Stato, ai caratteri della rappresentanza popolare, al rapporto tra istituzioni pubbliche e corpo elettorale. Dal punto di vista dei .problemi più scottanti dell'attuale mo,mento politico, si può dire che il referendum potrebbe incanalare i11forma democratica e legale il fenomeno della protesta e della cosiddetta contestazione popolare, poiché il referendum è pur sempre un istituto costituzionale protetto da norme precise e implicante effetti giuridici ben delineati, anche se certamente di grandissima portata. Di fronte all'esito di un referendum popolare, non solo i partiti e le forze politiche in genere, come ·dicevamo all'inizio, ma anche i « movimenti di base » dovrebbero piegarsi pacificamente; e le istituzio 1 ni potrebbero avvalersene per rafforzare l'autorità dello Stato, eventualmente confortata dal voto del corpo elettorale. Ma evidentemente c'è anche il rischio che, dopo una serie di referendum abrogativi ,di leggi essenziali e di istituti fondamentali, le istituzioni si trovino di fronte a un ordine costituzionale ben diverso da quello « previsto »; e ciò potrebbe provocare una reazione a catena tra istituzioni, forze politiche e movimenti popolari, difficilmente controllabile. Forse non sarebbe sbagliato dire - anche se ciò può sembrare una battuta di spirito - che il primo e fondamentale referendum dovrebbe svolgersi proprio sul mantenimento o meno· nel nostro ordinamento del referendum stesso; per sapere cioè se il corpo, eletto 1rale intende mantenere l'attuale rapporto con la propria rappresentanza politica. o se vuole invece assumere direttamente la respo,nsabilità di creare un tipo di Stato diverso da quello in cui è abituato a vivere e che, tuttavia, dal 1946 ad oggi, attraverso numerose consultazioni elettorali, l1a contribuito decisamente a rendere operante nelle forme del regime parlamentare. VINCENZO LONGI ' 91 ibliot~ca Gino Bianco

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