Nord e Sud - anno XVII - n. 121 - gennaio 1970

/ I soldi delle Mutue Com'è noto, il tema degli sprechi occupa un posto di primo piano nella discussione sulla crisi del nostro sistema di sicurezza medicosociale. Molti, anzi, attribuiscono proprio agli sprechi la principale responsabilità sia delle ·difficoltà finanziarie •sia dei difetti funzionali del sistema. Per esempio Francesco Forte definisce le assicurazio·ni sociali italiane « un meccanismo con efficienza molto bassa, caratterizzato da elevati costi burocratici, da considerevoli sprechi, da numerosissime deficienze » e in cui « una parte notevole della spesa non va a favore dei supposti beneficiari in modo tangibile, ma si perde per strada o si risolve in vantaggi marginali che non valgo,no il proprio costo, » 6 • Questi sprechi di solito sono suddivisi in due gruppi: da una parte « costi burocratici, gonfiati da complicazioni amministrative e contabili che si possono snellire e da lassismo nel campo delle retribuzioni e dell'impiego di personale negli enti delle assicurazio,ni sociali », dall'altra « lo sciupio di prestazioni da parte dei beneficiari dei servizi, l'ottenimento di prestazioni da parte di chi non ne ha diritto, la effettuazione di prestazioni fittizie o di valore inferiore al com.penso percepito da parte del personale sanitario o dell'industria farmaceutica » 7 • Su ciascuno di questi punti s'è adunata u11'enorme letteratura, sfortunatamente rappresentata in prevalenza da contributi che si muovono sul terreno delle analisi generiche, delle affermazioni di principio o della civetteria moralistica. In sostanza, le questioni principali rimangono insolute. Intanto, mancano dati sufficientemente precisi circa l'effettiva co,nsistenza di ciascuna di queste forme di spreco; perciò non se ne può valutare l'incidenza relativa sul totale delle spese né si può prevedere il risparmio che si otterrebbe introducendo una riforma data. (Nel caso, per esempio, dei costi burocratici, è giusto sostenere l'elementare e sacrosanta necessità di instaurare un regime amministrativo, più severo e razionale; ma è dubbio che da questo nuo,vo regime possano derivare, come alcuni sostengo,no, ripercu,ssioni addirittura « decisive » sul bilancio sanitario considerato nel suo jnsieme. Questa opinio 1 ne apparirebbe più convincente qualora avessimo a disposizione un'analisi accurata degli attuali costi burocratici, un esame comparato dei costi burocratici dei sistemi di sicurezza medic~sociale dei vari paesi e una previsione documentata delle al,ternative di costo in rapporto alle previste riforme della organizzazione 1 sanitaria. Tutte cose che non abbiamo). 6 FRANCESCO FORTE, La strategia delle rifor,ne, Etas Kompass, p. 345. 7 FRANCESCO FORTE, loc. cit., p. 352. - 73 ·A Bib-lioteca Gino Bianco

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