Nord e Sud - anno XVII - n. 121 - gennaio 1970

Lucio Rosaia migliore. Se tuttavia su quel costo e su quel rendimento noi non vogliamo fare un ·discorso astratto, non ·possiamo ignorare che la prospettiva nella quale il dibattito sulle riforme va necessariamente collocato è quella di un'ulteriore espansione della spe~a sanitaria. L'inevitabilità di questa espansione, d'altra parte, la si può dedurre anche da alcuni semplici elementi di fatto. Consideriamo per esempio le conseguenze dell'applicazione delle nuove leggi ospedaliere. Non c'è dubbio che una rete ospedaliera più efficiente, correggendo taluni lati pato 1 logici della nostra spesa sanitaria, ne aumenterebbe il rendimento e quindi in ultima analisi rappre~enterebbe un fattore di freno della spesa stessa; ma questo risultato lo si potrà ottenere soltanto nel lungl1issimo perio-do, e purché ci sia il concorso di altre riforme strutturali della sanità. Nel breve e medio periodo la riforma ospedaliera e le altre riforme costituiranno un potente fattore ·di propulsione della spesa. Prendiamo le leggi delegate sul personale. Ebbene, uno studio dell'Associazione delle amministrazioni ospedaliere dimostra cl1e la progressiva applicazione della legge comporterà in un arco di cinque anni un aumento complessivo della retta attuale del 35 per cento• per le spese relative al personale non medico e dell'll,3 per cento, per le spese · relative al personale medico; in totale, dunque, un aumento del 46,3 per cento della retta o-spedaliera 1969. Questo significa che nel 1975, cioè fra cinque anni (anche ammesso che gli emolum·enti del personale conservino in assoluto il livello attuale) noi spenderemo quasi 350 miliardi in più di quello che spendiamo oggi. Perciò, se il progettato trasferimento· allo Stato dell'assistenza ospedaliera avrà avuto attuazione, lo Stato -dovrà prevedere una spesa che, partendo dagli attuali 600 miiardi, crescerà di circa il 10 per cento all'anno, fino a sfiorare nel 1975 i mille miliardi all'an110. E questo, si badi bene, solo per l'adeguamento numerico del p·ersonale alle esigenze previste dalla legge ospedaliera; senza considerar-e cioè le spese per l'adeguamento tecnico degli ospedali esistenti e ~ue1le per nuove çostruzio,ni ospedaliere. S'è p·ortato, per brevità, solo l'esempio delle leggi sul personale osp-edaliero. Si poteva po~tare qualsiasi· altro esempio (le unità sani-. tarie locali, l'organizzazione della tutela della salute mentale, l'assistenza agli anziani, l'assistenza all'infanzia ecc. ecc.) e la conclusio,ne sarebbe stata la medesima: non ci sono riforme migliorative che non implichi~o un aumento della spesa sanitaria. A proposito di queste riforme, un altro discorso che sembra tutto da rifare è quello degli sprechi. 72 , BibliotecaGino Bianco

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