Nord e Sud - anno XVII - n. 121 - gennaio 1970

·' t· Editoriale .. · . su un'interpret.azione politica, e non sentimentale, astrattamente ideologica ed emotiva, della « nuova don1anda che sàle dal paese » - non dovrebbe commettere terrore c01nmesso da precedenti governi di centrosinistra: l'errore di non collocare le riforme in una visione globale delle interdipendenze fra i problemi che si vogliono risolvere, onde ne risulti, sulla base di un inventario delle soluzioni possibili e delle risorse dispo11ibili, quali problerni possono e devono essere risolti prima, e subito, e come le riforme non possano e non debb,ano essere giustapposte, sovrap- . poste· o contrapposte a seconda delle pressioni e sollecitazioni contin.- genti e senza tener conto di quella coerenza di scelte senza la quale le politiche riformiste sono fatalmente destinate a fallire. Ma per« nuova donianda politica che sale dal paese», c'è chi intende anche e magari soprattutto il co,acervo delle rivendicazioni sposate dalle organizzazioni sindacali, anche quelle della Dirstat, o quelle degli operai dell'ENEL, o quelle degli autoferrotramvieri; e comunque sposa a sun. volta tali rivendicazi011i, senza tener conto delle condizioni in cui versa un « settore pubblico» che è sottoposto all'assalto da tutti i lati, onde si dilata ancora la « spesa corrente ». Si parla tanto di fallimento della programmazione e molti uomini di sinistra tendono d'istinto a rovesciarne la colpa sui « 1noderati » che avrebbero cercato di addomesticare il centro-sinistra: ma quali sono le responsabilità degli stessi uo- . mini di sinistra, di fronte al fatto che il settore pubblico, mentre avrebbe dovuto, nel quinquennio del primo programma di sviluppo, produrre risparmio per 4680 miliardi, ha prodotto, dopo quattro anni, già 740 miliardi di debiti? e di fronte al fatto che molti di essi sono stati corrivi ad a1idare incontro 1 a rivendicazioni di categorie che sono già privilegiate (per stabilità d'impiego, orario di lavoro, livello di retribuzione e . trattamento previdenziale) nei confronti e a danno di altre categorie, tra l'altro1 più produttive (che sono esposte, i11 caso di deterioramento della situazione econo1nica, al pericolo della dis.occupazione o di una minore retribuzione)? Si vuol dire, quindi, che, nell'ambito della « nuova domanda politica che sale dal paese», gli uomini di sinistra devono çostruire risposte articolate, devono selezionare fra le rivendicazioni sposate dai sindacati, devono condizionare i sindacalisti e non farsi condizionare da essi, dalla loro mentalità politicàmente semplicistica, dai loro punti di vista settoriali, dalla loro irresponsabilità nei confronti · delle grandi. scelte e delle decisioni che investotio l'avvenire di tutti i cittadini, e naturalmente gli interessi delle classi la11oratrici a medio ed a lungo termine, e non • soltanto a brevissimo termine. C'è, tuttavia, una pericolosa illusione che potrebbe nascondersi 5 0 ... . \ Bi.b1ioteca Gino Bianco . ... ...

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