Nord e Sud - anno XVII - n. 121 - gennaio 1970

Editoriale lizi di Torino e di A1ilano è venuta a matitrazione nella coscienz~ della pubblica opinione la consapevo-lezza dell'esigenza di correggere lo squ.ilibrio che, per la rarefazione delle aree, si va accen.tuando fra costo crescente delle abitazioni, in rapporto al costo crescente delle aree, e capacità di reddito· dei cittadini ed in particolare cJ,elleclassi lavoratrici; e in pari te1npo la con.sapevolezza dell'esigenza di 1,rzettere ordine nei f enomerii di espansione delle città « che scoppian,o ». Non è senza significato, infatti, che il « Corriere della Sera » esprima il sito consenso- perfino a Donat Cattin quando questi afferma che sono 11ecessarie « leggi ordinarie che dovranno riguardare le aree edificabili ed i modi con i qitali renderle disponibili a prezzi bassi »; ed è altrettanto significativo che il problema delle « città che scoppiano » abbia avuto una particolare evidenza nell'intervista natalizia del Presidente del Consiglio a « La Stampa ». Ci sono qiLindi oggi le condizioni politiche e di opinio11e pubblica per intervenire sill piano della legislazione u.rbai1istica più incisiva1nente di quanto non sia stato possibile non solo al te111poin citi una reazione assurda e violenta investì la riforma proposta da Sitllo, ma anche nel periodo successivo, quando Mancini, dovendo tener co11to dell.a reazione che aveva disarcionato il suo predecessore, dovette accoritentarsi di va.- rare la legge-po11te ed esporsi alle ingiustificate accuse di chi gli attribuiva il disegno opportunistico di voler insabbiare la riforma urbanistica. Ma se è vero che .Mancini non è responsabile di insabbiamenti come Ministro dei Lavori Pubblici, è anche vero clze potrebbe diventare, con gli altri socialisti, il responsabile di un.'occasione perduta: nel senso che il rinvio della form.azione di itn governo organico di centro-sinistra ad un tempo in cui tale formazione potrebbe risultare anche più diffi- , cile di quanto già non lo sia oggi significa pure il rinvio del varo di una riforma urbanistica. E infatti, la riforma urbanistica non potrebbe non rientrare oggi fra i punti progra1nmatici a carattere prioritario di un governo organico di centro-sinistra; ma è difficile che possa essere varata da un monocolore di buon,a volontà e di « parcheggio », che si trova tra la Scilli del regin1e assembleare e la Cariddi dello scioglimen.to anticipato delle Camere. · Dunque, se « la nitova domanda politica che sale dal paese » consiste nella domanda di risolvere problemi come quello cui ora abbiamo· dedicato qitalche considerazione retrospettiva ed in prospettiva, per andare incontro a questa domanda e formu.lare una risposta eh.e non sia elusiva, o non sia denzagogica, sarebbe necessario hic et nunc un governo stabile, il governo organico di centro-sinistra; e tale governo - nel quadro di tlna rianimata strategia. delle riforme, f ace rido leva appunto 4 BibliotecaGino Bianco ·

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