Nord e Sud - anno XVII - n. 121 - gennaio 1970

Ermanno Corsi gruppo di intellettuali napoletani che svolgevano una vistosa attività_ antif ascista. Di quel gruppo facevano parte molti .giovani che poi si sarebbero afferma ti, alcuni anche clamorosamente, nel mondo della citltura nazionale (Giuseppe Patroni Griffi, Raffaele La Capria, Luigi Compagnone); altri che avrebbero intrapreso la carriera politica o giornali~tica (Francesco Pistolese, Renzo La Piccirella, Giorgio Napolitano, Antonio· Ghirelli); e infine quel Caldo Galderisi che, giudice militare in Grecia, passò coi partigiani e cadde combattendo contro i tedeschi. « Di tutti costoro approdarono al PCI Luigi Compagnone (che successivamente si dimise per rientrarvi qualche anno dopo), Francesco Pistolese, Renzo L,a Piccirella e Giorgio Napolitano. Questi giovani si erano ritrovati, negli anni della guerra, nella redazione del ' 9 Maggio ', il giornale del gruppo universitario fascista di Napoli, che consentiva loro (il direttore era il federale Fabio Milone) una fronda pungente, appena coperta da un velo di ermetismo letterario, allora molto di moda. Nessuno di essi, tuttavia, aveva già una precisa nozione di una condizione politica diversa d.a quella fascista; ad orientarli era piuttosto una suggestione crociana che, del resto, veniva naturale dall'entroterra culturale della città. Solo· più tardi, mentre la guerra volgeva, qui da noi, alla più tragica delle conclusioni, alcuni (e tra questi il Caprara) entrarono in contratto co1 n l'organizzazione clandestina del PCI: gli altri continuarono a meditare sui testi di Benedetto Croce, in attesa di tempi migliori. « La guerra passò oltre Napoli; con gli alleati arrivarono gli esponenti dei partiti politici in esilio. Caprara, poco più che ventenne, divenne subito un elemento di punta del PCI. E nell'aprile del 1944, quando Togliatti giunse a Napoli dall'URSS, insieme con il gruppo degli 'algerini' (Loris e Ruggero Gallico, Maurizio Valenzi), notò subito quel giovane vivace, appassionato, do~ tata di un senso politico sicuro e lo volle con sé co,me segretario Piarticolare ». Per quasi dieci anni Caprara fu segretario particolare di Togliatti, del quale era considerato un pupillo. Furono gli anni delle grandi scelte del PCI: collabo,razione con la l\tlonarchia, .rinuncia alla conquista del potere attraverso la rivoluzione, ossequio al gioco p,arlamentare ed al sistema democra tico. « Nella primavera del 1945 » afferma Norman K·ogan nel suo libro L'Italia del dopoguerra, « i massin1i dirigenti della sinistra si dimostrarono assennati e responsabili. In un discorso tenuto a Milano· il 21 maggio 1945, Palmiro Togliatti ricordò ai comunisti settentrionali che, solo pochi mesi prima, gli inglesi non avevano esitato ad annientare i partigiani comunisti greci di Atene; in Italia non vi era un'Armata rossa a proteggere una rivolta, perciò il partito comunista italiano doveva scegliere la via della legalità, per lavorare a una trasformazione della società attraverso un'Asse1nblea costituente, la pratica parlamentare e la partecipazione ad un governo del CLN ». Caprara entrò nel vivo della lotta politica nel 1952 in un momento a lui molto favorevole: l'ostilità di Togliatti verso Amendola era cresciuta. A Napoli e nella regione c'era un amp 1 io spazio che p·oteva essere coperto da chi godeva dell'appoggio ·del centro .. La sua prima uscita elettorale furono 56 BibliotecaGino Bianco

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