Nord e Sud - anno XVII - n. 121 - gennaio 1970

... Calogero Muscarà modo p,articolare in quella parte di esso - la pianura p·adana -. in cui si annodano le trame dello sviluppo economico e sociale più avanzato. Ma un,a volta che si sia presa coscienza finalmente dell'unità del territorio e degli stretti legami che debbono interc°'.rrere o essere rafforzati tra montagna e pianura è difficile non trame le debite co,nseguenze per quel che riguarda l'ente che dovrebbe am1ninistriare l'intervento straordinario. Sotto questo profilo, perché cioè n·on considera le aree po,vere oo-me p·arti a sé, con problemi da risolvere in via auto-noma, il « Progetto ottanta » ap,pare culturalmente maturo rispetto ai precedenti documenti della p,rogr,ammazione nazionale. E mal si giustificano le proteste di colo1 ro1 che hanno lamentato la scom,p·arsa dal « Progetto ottanta » di delimitazioni territoriali inefficienti come quel1'a delle aree depresse del Centro-Nord. Senza dubbio, l'aver fatto confluire anche le aree povere, di montagna o meno1, nell'àn1bito del raggio d'·azione delle regioni urbane, dei trenta « distretti metropolitani » è un bel passo avanti, giustificato da una più attenta e moderna lettura ,del territorio. Chi potrebbe negare che, si voglia o non si voglia, sono le grandi città, le metropoli cui resta affidata dai modi d'essere pecul1ari della oiviltà attuale l'intera organizzazio,ne di uno spazio abitato? Chi potvebbe negare che è il settore industriale quello train·ante e co-ndizionante di tutta l'economia, al punto che l'agricoltura, !'-allevamento, perfino il bosco ed il turismo ne dipendono direttamente? C'o1 me dimenticare le strette relazioni che tengono insieme, ad esmpio, le condizioni in cui si svolge oggi la vita urbana e lo· svilt1p,po del turismo estivo ed invernale, quando si manifesti nelle forme più moderne della. vacanza di fine settimana e nella bipartizione annt1ale delle due settimane di ferie annue? Si potrebbe continuare con gli interrogativi. M,a a me pare che il breve accen,no precedente all'unità dei problemi del t~rritorio sia sufficiente per fare intendere che: a) un intervento straordinario per la montagna è del tutto giustificato se si pensa alla grave crisi da cui essa è investita e anche alla necessità ormai indilazionabile di sistemare convenientemente l'ambiente fisico, geologico, morfologico ed idrografico, della pianura; b) i provvedimenti relativi -devono essere presi nel quadro di una ripartizione del territorio che non consideri la montagna come un mondo chiuso ed isolato entro cui può avvenire la so1 luzione dei suoi problemi, ma ne individui le divisioni interne e gli àmbiti di gravitazio 1 ne relativa, riferendoli possibilmente al maggior centro urb,ano cui spetta o può spettare di organizzarne la vita e lo sviluppo; e) un ente di gestione straordinario dell'intervento specifico si giustifioa solo se si ritiene fin d'ora che il prossimo p1 iano economico nazionale agirà come il precedente e che l'attuazione delle Regioni, specialmente nell'Italia settentrionale, non modificherà in nulla il rapporto tra p,ubblica ammini·strazione e problemi della società; 54 I BibliotecaGino Bianco

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