Nord e Sud - anno XVII - n. 121 - gennaio 1970

Augusto Graziani della domar1da al di sotto· del livello inizialmente fissa_to·, ciò dovrebbe avvenire a 1 Sp-ese delle altre -vo.ci della ,domanda, e senza _compromettere nella misura del po,s:sibile, il livello -di investimenti desiderato » (n. 46). Il medesimo ·00 1 ncetto·, espresso con parole quasi identiche, si ritrova nel Rapporto sui problemi di politica economica a breve ter111ine, predispo 1sto1 1 da un grup·po di ·esp,e·rti (del quale facevano parte L. Izzo, A. Pedone, L. Spaventa e F. Volpi) per in·ca.rico dell'I 1 stituto Nazionale per lo Studio -della Con.giuntura, che a sua volta ne aveva ricevuto commissione dal Ministero del Bilancio. Si legge infatti in tale rapp-orto,: « È essenziale, in un program1na -di ,politica econon1ica a breve ,termine, fissare un obiettivo di investimenti fissi (al netto possibilmente degli investimenti in abitazioni) ...; ·conviene riferirsi a-d un livello ,desiderato, piuttosto che ad una quota desiderata di investimenti, per rendere manifesto l'imp 1 egno -delle auto:rità a non procedere, in caso di necessità, ad un controllo. indiscriminato -della domanda globa1e » (n. 45). L'esigenza di un allargamento nella gamma d1egli obiettivi sembra quin,di largamente con,divisa. Spetta ora agli ·esperti di suggerire un modo, ,che consenta tecnicamente -di effettuare ·questa saldatura f,ra po-litica della oongiuntu,ra -e p•olitica di svilup,po. Il momento attuale sembra ·particola·rmente proJicuo per rip,ren,dere ·questa discussione, s-e si tiene conto del fatto che prop-rio su questi temi si _ sta svolgendo un dibattito politico assai ampio, che lo stesso Governato·re ,della Banca -d'Italia ha rite·nuto· O·p•portuno intratte11e1rsisu questi problemi nel corso di 11n'intervista -concessa ,ad un rotocalco ai primi dello scorso -dicembre, e che infine numerose inteirrogazioni sono sta.te presentate al Governo da più p,arti, pe·r cui di questo prioblema ,dovrà o,ccupar.si il Parlamento. Gli asp·etti fon'Clarr1entali della questione vengo,no co1 lti co-n maggio,re chia,rezz·a ·se ·cominciamo -col ,conside·rare il problema dell'equilibrio interno ,d,ell'econojmia, prescin,dendo per un istante dal pro,blema dei conti -con l'esterio,. Il termine di equilibrio interno può semb·rare 1di gergo, ma il ,5ignific-ato è chiaro: affinché l' economia si trovi in una po1sizione di equilibrio, è necessa 1rio che la dom1and·aglobale sia •abb·astanza elevata per assicurare un -livello adeguato di occu•p·azione, ma· norn ta11to alta -da superare la capacità di produzione -egenerare una pressio·ne inflazio,nistica. È -chiaro quindi che l'obiettivo dell'equilibrio interno viene perseguito controllando la do1manda glob,ale; ,e poiché la domanda globale si co-mpone di consumi, investimenti, sp-esa p,ubblica, e·d esportazioni, 01 ccor~e che una di queste co·mp,onenti ricada. nella sfera di co·ntrollo •delle· auto12 Biblioteca Gino Bianco .

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