L'Europa dopo il vertice I membri e dagli aspiranti; se invece tale accordo non dovesse manifestarsi, la Commissione si troverebbe almeno· preparata a fare le necessarie proposte politiche -dopo la conclusio 1 ne, sia positiva, sia negativa, dei negoziati. Se la Commissione è qualificata a vagliare le possibilità dell'unità economica, essa non è invece l'organismo più adatto per studiare le possibilità dell'unità politica; giustamente ha rilevato nel suo « Parere » che la questione -dell'unità politica dovrebbe competere al Consiglio, così come i mutamenti istituzionali che includono il controllo· parlamentare e le elezioni dirette. Se si vuole effettivamente progredire nel campo dell'unità politica, appare necessario istituire una co,mmissione dotata di ampi poteri, presieduta da un eminente personaggio politico, che elabori un programma e prepari un rapporto, così come fece la commissione Spaak prima del Trattato di Roma. Una tale commissione può essere più produttiva di una riunio11e di Ministri degli esteri; e nelle attuali circostanze essa presenterebbe due specifici vantaggi. ~ia i membri attuali che gli aspiranti potrebbero· esservi rapprese11tati; e -durante il periodo dei suoi lavori, la situazione politica, in Francia come in Gran Bretagna, potrebbe evolversi fino a consentire la presentazio,ne di un piano per l'unità politica molto più avanzato di quanto oggi non risulti possibile. Per questi motivi si deve sperare che i Ministri degli esteri dei Sei, quando presenteranno il loro, rapporto nel luglio 1 '70, come è stato stabilito dal vertice, racco,mandino l'insediame11to di una tale commissione. Sarebbe auspicabile, per motivi di democrazia e di pubbliche relazio11i, che i parlamentari partecipassero in qualche mo,do ai lavori. Spetta al Parlamento europeo, in base al Trattato -di Roma, di presentare al Consiglio proposte circa il metodo di elezioni dirette; e il Parlamento euro,peo lo ha fatto parecchi anni or sono. Sarebbe opportuno che ~sso fosse consultato su ogni mutamento istituzio,nale che riguardasse la sua attività. Egualmente consigliabile sarebbe che il Consiglio chiedesse alla stessa commissione ad alto livello, istituita per l'unità politica, di rendere noto il suo parere circa il progra1nma (e i tempi di attuazione) mirante a rendere le istituzioni comunitarie democratiche ed efficienti. In tal caso la relazione della Commissione dovrebbe essere sotto,posta non solo ai Ministri, ma anche ad una sessio·ne speciale del Parlamento europeo, cui dovrebbero partecipare, in base a una determinata proporzione, i parlamentari dei paesi aspiranti, a meno che questi nel frattempo non siano già divenuti membri effettivi della Comunità. Ciò fornirebbe una precisa valutazio·ne politica sulle proposte della ·Commissione;_ e l'inclusione di parlamentari dei paesi 127 ib·tioteca Gino Bianco
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